ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Il risiko delle Europee. Si scaldano Mumoloe la sindaca Conti. Gualmini farebbe il bis

Il consigliere regionale Pd, vicino a Schlein: "Sono a disposizione". L’eurodeputata e la prima cittadina tentate anche da Viale Aldo Moro. .

Il risiko delle Europee. Si scaldano Mumoloe la sindaca Conti. Gualmini farebbe il bis
Il risiko delle Europee. Si scaldano Mumoloe la sindaca Conti. Gualmini farebbe il bis

di Rosalba Carbutti

Premessa: tutto dipende da Stefano Bonaccini. E da che cosa farà. Ma, al di là delle discussioni sul terzo mandato in Regione e tutto ciò che ne consegue, il risiko delle candidature per le Europee del giugno 2024 è già partito. I tre nomi – made in Bologna – che si rincorrono sono quelli dell’eurodeputata Elisabetta Gualmini, del consigliere regionale Antonio Mumolo e della sindaca di San Lazzaro Isabella Conti. Ma, come dicevamo, tutto dipende dalle prossime mosse del governatore. Perché non è un segreto che a Gualmini piacerebbe tornare in viale Aldo Moro: dopo esserci stata da vicepresidente, potrebbe ambire alla poltrona più alta. L’altro nome per Buxedlles è quello di Mumolo. Vicinissimo a Schlein anche in tempi non sospetti (cioè molto prima della sua nomina a segretaria Pd), ben collocato a sinistra e forte della rete ’Avvocato di strada’, l’associazione nazionale per la tutela legale gratuita delle persone senza dimora, viene considerato tra le candidature più probabili. Per ora Mumolo si limita a un "sono a disposizione", ricordando che ciò che davvero conta è che il "Pd arrivi unito alle Europee, importante appuntamento elettorale". In ogni caso, dice, ogni ragionamento è prematuro: "Nel partito se ne parlerà tra ottobre e novembre".

Il terzo nome che circola in modo insistente è quello di Conti. Sindaca amatissima di San Lazzaro è in scadenza del secondo mandato e sarebbe pronta al grande salto verso Bruxelles. Dopo essere stata una delle personalità di punta di Italia Viva, è passata nel Pd non facendo mancare al Congresso il sostegno a Bonaccini. Da qui, anche per questa affinità con il ’pres’, come viene chiamato in terra d’Emilia, la sua candidatura sembra più di un rumors. Ma non solo. Di lei si vocifera anche in quota regione. Se Bonaccini non farà il terzo mandato, le strade sono due: convergere su un nome condiviso oppure giocare la carta delle primarie. In questo secondo caso si aprirebbero spazi. E Conti, chissà, potrebbe provare a giocarsela.

Diversi, comunque, i nomi di cui si parla da settimane. Da Vincenzo Colla, assessore al Lavoro e allo Sviluppo economico, ex segretario regionale della Cgil, al sindaco di Ravenna Michele de Pascale fino alla vicepresidente della Regione Irene Priolo. Ma tutto dipenderà – al netto di un eventuale Bonaccini-ter – dal risultato delle Europee. In più sulla squadra emiliano-romagnola verso Bruxelles pesano diverse incognite. Primo: se Bonaccini correrà, quasi certamente guiderà la circoscrizione Nord-Est. Ergo, non potrà esserci l’affollamento delle candidature emiliano-romagnole. La circoscrizione è ampia e copre anche Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Tradotto: i posti vanno distribuiti. Non a caso, c’è chi scommette sulla corsa dell’eurodeputata uscente Alessandra Moretti e pure su Alessandro Zan che ha dato il nome al famoso ddl contro l’omotransfobia.