
Il ritorno dell’antisemitismo. Stelle di David con i teschi
di Chiara Caravelli
Otto fogli raffiguranti la Stella di David, simbolo della religione ebraica, e un teschio con le tibie incrociate, lanciati per terra in viale Libertà a Crevalcore. È il bilancio dell’amara scoperta che i carabinieri della compagnia di San Giovanni in Persiceto, che operano in quella zona, hanno fatto nella serata di lunedì scorso durante un normale servizio di controllo del territorio, che ha portato a una sconvolgente scoperta.
Da quanto emerso, il ritrovamento è stato casuale e non sarebbe quindi frutto di una segnalazione. Si tratta di uno dei tantissimi episodi di antisemitismo che, dopo lo scoppio del conflitto tra Israele e Palestina dello scorso 7 ottobre, insieme a numerosi Paesi dell’Occidente hanno riguardato anche l’Italia.
Dopo Roma, dove ignoti hanno tentato di dare fuoco a due pietre d’inciampo nel quartiere Trastevere tra la fine del mese di ottobre e gli inizi di novembre, e l’episodio di Siena dove, invece, la Stella di David è stata raffigurata e rappresentata, sui muri di diverse zone della città, accanto al simbolo nazista, la svastica, ora tocca anche alla provincia bolognese fare i conti con un gesto antisemita. I fogli incriminati, che sono stati subito sequestrati dai militari dell’Arma, sono ora a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Servirà adesso capire se ci sia un solo colpevole o se siano più di una le persone coinvolte in questo ennesimo atto di antisemitismo, di cui ora si macchia anche la nostra provincia, nella terra di Crevalcore. Secondo quanto riferito dai carabinieri della compagnia di San Giovanni in Persiceto, intorno a viale Libertà, luogo dove sono stati rinvenuti i biglietti, non abiterebbero né ebrei né palestinesi. E tantomeno sarebbero presenti obiettivi ritenuti ‘sensibili’ come, ad esempio, monumenti commemorativi della Shoah, come quello che sorge in Bolognina, vicino alla stazione centrale, dove qualche giorno fa sono stati strappati i manifesti con i volti degli ostaggi israeliani.
Sugli stessi fogli rinvenuti dai militari dell’Arma, non sono presenti scritte aggiuntive, ma solo immagini raffiguranti il simbolo della Stella di David, accompagnato dal ritratto del teschio con le tibie incrociate. Per il gesto, l’ipotesi di reato potrebbe essere propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.