Il Sant’Orsola di Bologna chiude il bilancio in pareggio, nonostante i costi della pandemia

Nevio Samorè, direttore amministrativo: "Solo per i ricoveri da virus sono stati 87 milioni in più"

Bologna, 7 giugno 2022 – Non solo Covid al Sant’Orsola. Così traspare dal bilancio 2021, dove comunque i costi del virus si fanno sentire.

Come è andato lo scorso anno?

"La produzione è aumentata di quasi 57 milioni, comprese degenze e specialistica ambulatoriale, per un valore complessivo di 745 milioni. È l’effetto numerico dello sforzo compiuto dall’Azienda per far fronte al recupero delle liste d’attesa", risponde Nevio Samorè, direttore amministrativo del Policlinico.

Il Coronavirus quanto ha inciso?

"Tanto. Abbiamo trattato, per una spesa di 87 milioni, 3.300 ricoveri Covid, di cui 18 con l’Ecmo, l’ossigenazione extracorporea. Ognuno di questi 18 casi ha avuto costi di oltre 200mila euro. Il finanziamento Covid statale è stato nel 2021 di 8,4 milioni, mentre nel 2020 aveva superato i 53 milioni. Quindi, avremmo chiuso con uno squilibrio di bilancio se la Regione, come per le altre aziende sanitarie, non fosse intervenuta con proprie risorse".

E i costi del personale?

"Aumentati del 4% rispetto al 2020: 294 milioni, di cui 31 per il Covid, tra cui contratti a termine per gli infermieri già in corso di stabilizzazione e atipici per i medici specializzandi".

Un po’ d’ossigeno è arrivato dalle donazioni?

"Nel 2020 ne abbiamo ricevute per 7,2 milioni. Lo scorso anno, invece, le donazioni Covid sono state quasi nulle, mentre sono una linfa importante per l’ospedale e la Fondazione Sant’Orsola che ci supporta".

E sul fronte della ricerca?

"Abbiamo lavorato molto sull’organizzazione, formalizzato accordi con altri Irccs, avviando assunzioni di personale specializzato e sviluppando sei piattaforme a disposizione del Policlinico e di potenziale interesse per le strutture della regione: genomica computazionale, immunologia dei trapianti, imaging avanzato per la quale è stata acquisita una Risonanza magnetica 3 Tesla, farmacologia clinica, biobanche e tecniche chirurgiche innovative con lo sviluppo della robotica".

Quante risorse per l’edilizia?

"Interventi eseguiti per 7,1 milioni. Abbiamo ampliato il Pronto Soccorso e completato l’intervento al padiglione 25 con 14 posti della Covid Intensive Care. Oltre ai cantieri per il nuovo polo materno infantile e le Malattie Infettive, sono in corso i lavori al padiglione 5, dove a fine anno tornerà all’interno dell’ospedale l’Ortopedia. Così a inizio 2023 recupereremo 168 posti letto tornando alla dotazione pre Covid. Proseguono le attività per realizzare la Torre biomedica dell’Università al padiglione 17".

È aumentata la specialistica ambulatoriale?

"Quella istituzionale di 10,1 milioni, passando da 71 del 2020 a 82 milioni circa, valore superiore all’epoca pre Covid, mentre quella in libera professione si attesta sui 13,8 milioni in incremento rispetto al 2020, ma ancora sotto al pre Covid’. Per la degenza, invece, con la crescita dei ricoveri Covid, non abbiamo più il reparto dedicato di Libera professione, ma sono stati autorizzati solo casi specifici con un introito di 1,3 milioni. Quando saranno attivi i posti letto nel padiglione 5 riprenderà anche questa attività".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro