
Pier Ferdinando Casini, senatore della Repubblica, con la sua celebre sciarpa rossoblù: il politico è un tifoso sfegatato
C’era quando le cose non andavano bene, per non dire male. Ci sarà domani sera. Lui, alla sciarpa rossoblù, indossata con legittimo orgoglio, non ha mai rinunciato. Quella stessa sciarpa che ha portato in giro per l’Europa, perché la Champions è stata davvero una bella esperienza.
Il senatore Pier Ferdinando Casini, tifosissimo del Bologna, sarà all’Olimpico, 51 anni dopo la Coppa Italia firmata da Savoldi e Bulgarelli. "Ci siamo – dice il senatore Casini –. Ricordo ancora la prima volta di un appuntamento speciale all’Olimpico. Nel 1964 sentii il boato della città. Non c’era la tivù in diretta in quegli anni. Le partite venivano riproposte alla sera, quando già conoscevi il risultato. I gol arrivavano, per chi non era all’Olimpico, dalla radio e dalla trasmissione ‘Tutto il calcio minuto per minuto’. Che esperienza".
Ancora a Roma, di nuovo per la Coppa Italia, 51 anni dopo. "È un evento straordinario – sottolinea –. Abbiamo fatto un bel percorso. Il difficile arriva adesso. Ma siamo in buone mani, perché abbiamo una società solida, un ottimo allenatore, ragazzi eccezionali. Che Dio ci assista".
Ha una preoccupazione, il senatore, non la nasconde. "Abbiamo una difesa che talvolta soffre di amnesie. E il Milan ha ripartenze micidiali, lo abbiamo visto venerdì al Meazza. Dobbiamo stare attenti, concentrati".
La finale, il futuro, un’analisi serena e puntuale.
"Intanto ci siamo guadagnati la possibilità di giocare la Supercoppa in Arabia Saudita – aggiunge –. E questo non era scontato. Poi, ovviamente, non è detto che si vinca. Ma credo ci sia qualcosa di molto peggio che perdere una finale. Non arrivarci proprio. E il Bologna ci è arrivato, con merito".
Poi saranno i dettagli, gli episodi a determinare l’esito del confronto. A proposito di dettagli, Casini non dimentica il suo.
"La sciarpa c’è. Sarò allo stadio, con la mia compagna, mio figlio, mio fratello. La famiglia Casini c’è".
Anche se il figlio non ha mai nascosto la sua fede laziale. "Mi ha detto, ‘Papà tiferò Bologna’. E ci mancherebbe gli ho risposto. Comunque sarà un bel colpo d’occhio. A Roma ci sarà tanta Bologna. Sarà una bella emozione. E poi sono convinto che i romani, sulla carta neutrali, tiferanno per noi. Tiferanno per il Bologna".
Ha l’asso nella manica, Casini. Anzi, ne ha due ed è pronto a giocarli. "Sono convinto – dice sorridendo – che avremo il tifo dei romani dalla nostra parte perché potremo contare sulla mediazione del cardinale Zuppi. È romanista, ma ormai ha il cuore diviso a metà. Un po’ giallorosso e un po’ rossoblù".
Poi, appunto, vada come vada, l’ultima carta. "Andrò all’Olimpico con la figurina che mi ha sempre accompagnato. Da quando, giovanissimo, la tenevo nel comodino di casa. Quale figurina? Ovvio, quella di Giacomo Bulgarelli. Un grande di Bologna e del Bologna".