Il sindacato dei militari si presenta al Reggimento Genio Ferrovieri

Il fondatore Gentile (Aspmi): "La nuova legge rappresenta il futuro per le Forze Armate nella tutela del personale"

Il sindacato dei militari si presenta  al Reggimento Genio Ferrovieri

Il sindacato dei militari si presenta al Reggimento Genio Ferrovieri

Con la legge 46 del 2022 anche i militari hanno diritto a essere rappresentati da un sindacato. E ieri, per la prima volta, al Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore le porte si sono aperte per ospitare l’assemblea dell’Aspmi, l’Associazione Sindacale Professionisti Militari, che ha incontrato il personale militare nella sede di una delle specialità di eccellenza dell’Esercito. Presenti i fondatori del sindacato, Francesco Gentile e Leonardo Mangiulli, per cui si è trattato di "un’occasione di confronto e di partecipazione, in cui i militari del Genio Ferrovieri hanno avuto modo di interagire, per la prima volta, con una sigla sindacale militare. Una svolta che definiamo epocale: questa legge rappresenta il futuro per le Forze Armate e per le Forze di Polizia a ordinamento militare, sia per quanto riguarda la tutela economica, giuridica e sindacale", spiegano.

Nell’incontro, Aspmi ha illustrato ai presenti le prerogative della legge sui sindacati militari e il programma che intende perseguire, soffermandosi sulla differenza tra la rappresentanza e i sindacati militari. "Una rappresentanza militare che ha il compito di lasciare il testimone alla nuova forma rappresentativa, preparando il personale a quello che sarà il cambiamento", spiegano i fondatori del sindacato, che con i militari presenti hanno affrontato anche il tema della previdenza dedicata, "nota dolente – dicono – che in questo momento sta investendo tutto il Comparto Difesa e Sicurezza e che questa sigla sindacale porta avanti con determinazione, facendo di tutto per scongiurare la malaugurata eventualità che i militari percepiscano una pensione che rasenti il reddito di cittadinanza". Un impegno portato avanti, concludono, con "imprescindibile collaborazione sinergica con l’Amministrazione".

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