
Venerdì, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e a pochi giorni dall’omicidio di Giulia Ceccettin, il sindaco Matteo Lepore sarà in zona universitaria assieme alla vicesindaca Emily Clancy "per incontrare residenti, commercianti e studenti – spiega –. Dobbiamo portare i casi di violenza in strada al Comitato per l’ordine pubblico e non dobbiamo ignorare la dimensione di questo fenomeno". Secondo Lepore, "i numeri sono più alti di quelli scritti sui giornali. Non possiamo lavarci la coscienza solo con il lato repressivo, dobbiamo tornare nelle scuole e nelle nostre case assumendoci le nostre responsabilità". E nelle scuole il primo cittadino è andato: "E le ragazze ci segnalano che si sentono seguite, che ci sono tanti casi di abuso", spiega. Finora sono tre gli incontri con gli studenti: alle medie Guinizzelli, al liceo Copernico e all’istituto tecnico Aldini, in media con "300 ragazzi a ogni incontro", con docenti e rappresentanti dei genitori. "Da loro – dice ancora Lepore – abbiamo un racconto molto dettagliato della nostracittà, che parla di abusi e molestie", frutto da un lato di una "cappa sociale" dovuta alla "paura che striscia" e dall’altro "perché queste cose accadono davvero". Per questo, "dobbiamo riflettere su che esempio noi adulti siamo per i nostri giovani, assumendoci la responsabilità dei nostri errori e di come costruiamo le relazioni", perché i ragazzi "crescono in contesti dove la violenza è quotidiana".
E come il Comune, anche l’Università non dimentica Giulia e tutte le donne uccise dalla violenza patriarcale. Per tutta la settimana, infatti, l’Alma Mater osserverà un minuto di silenzio all’inizio di ogni lezione, seduta di laurea e riunione istituzionale in memoria di Giulia Cecchettin e di tutte le vittime di femminicidio, come ha annunciato il rettore Giovanni Molari (foto). "Vi chiedo di sollecitare – chiede il rettore alla comunità accademica –, durante le lezioni, confronti liberi e aperti sui temi della violenza di genere, ricordando che l’Ateneo mette a disposizione un apposito servizio aperto a tutta la nostra comunità, lo Sportello universitario contro la violenza di genere. In questo modo desideriamo esprimere non solo la nostra vicinanza a chi ha subito e subisce violenza di genere, ma anche il nostro impegno ad adoperarci per contrastarla in ogni modo e ad ogni livello".
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