
Un momento dell’incontro di ieri al Ministero tra Matteo Salvini, Michele de Pascale, Matteo Lepore e i vertici di Autostrade
Il summit della verità sul Passante ha portato una nota congiunta di ministero delle Infrastrutture, Aspi, Regione e Comune di Bologna. Segno che "il clima costruttivo" non è stata solo una dichiarazione di prammatica. Insomma, il "nodo di Bologna" potrebbe sciogliersi a breve. E già c’è qualche punto fermo: si partirà dal progetto esistente e i costi verranno ridimensionati, magari puntando al potenziamento della sola tangenziale, senza toccare l’autostrada. Tema, questo, che ha visto Michele de Pascale e l’ad di Aspi Arrigo Giana piuttosto distanti. Di certo c’è che dopo il summit di ieri pomeriggio a Roma con il vicepremier e ministro Matteo Salvini, Giana, il presidente della Regione e il sindaco di Bologna Matteo Lepore (con anche gli assessori Irene Priolo e Michele Campaniello) è rispuntata la parola "Passante", aspetto di non poco conto, visto che nelle ultime dichiarazioni del Mit si parlava genericamente di "nodo".
La nota, quindi, annuncia che "è stata presa in esame la possibilità di una modifica tecnica al progetto già approvato per aumentare la capacità e la sicurezza del nodo di Bologna, dopo anni di attesa". Non solo. "Nei prossimi giorni – si spiega – ci sarà un tavolo di approfondimento di merito sugli studi viabilistici e gli aspetti legati alla sicurezza fra Aspi e le strutture tecniche di ministero, Regione e Comune, prima di una nuova riunione istituzionale". Morale: dopo un primo incontro "politico", si passerà alla seconda puntata "tecnica", dove si dovrebbe entrare nel vivo delle modifiche proposte da Aspi e ragionare del Passante Possibile (copyright di de Pascale) in modo condiviso. Da qui, la soddisfazione del presidente della Regione: "L’atteggiamento del ministro Salvini è stato molto corretto e per quello che mi riguarda riconduce la discussione su un piano istituzionale. Bene che sia stato sgombrato il tavolo da ipotesi fantasiose e sia stata espressa la volontà di Comune, governo e Regione di potenziare la capacità e la sicurezza del nodo di Bologna, proponendo modifiche al Passante attuale com’è stato progettato. La Regione vuole approfondire, virgola per virgola le proposte di Aspi, perché il potenziamento del nodo di Bologna è interesse di tutta l’Emilia-Romagna".
A questo punto vanno capiti costi e tempi del nuovo Passante e se l’ipotesi del solo potenziamento della tangenziale (magari con interventi sugli svincoli più critici) sia accettabile. Di certo, l’opera verrà resa finanziariamente sostenibile (addio all’ipotesi di un’infrastruttura da oltre 3 miliardi) e per Bologna e l’Emilia-Romagna c’è la garanzia di non ripartire da zero. Punto interrogativo rimane quello sulle opere di adduzione e gli interventi green, ma la messa in sicurezza dei ponti dovrebbe essere garantita. La Lega, capitanata dalla sottosegretaria Lucia Borgonzoni con Davide Bergamini, Matteo Di Benedetto e Cristiano Di Martino, festeggia: "Il Passante di Mezzo, voluto dalla sinistra, ora è definitivamente affossato. Grazie al ministro Salvini per avere messo al centro una soluzione a breve termine, cioè l’ampliamento di una corsia della tangenziale". Ma il Carroccio va oltre e rilancia la pazza idea del Passante interrato: "Siamo certi che su questo ci sarà un tavolo tecnico".