
Alcune immagini dello spettacolo che si snoda fra piazza Maggiore e il labirintico Archivio di Stato
Bologna, 1709. In città si giudica la terribile vicenda di uno stupro, di un infanticidio, del relativo processo e dell’esecuzione di una giovane donna, Lucia Cremonini. Una storia che riporta alla luce Archiviozeta che, da mercoledì 19 al 21 febbraio (alle 17), presenta Prossimo Passato: "una breccia nel tessuto del tempo" e soprattutto un’azione teatrale itinerante all’interno dell’Archivio di Stato con la regia di Gianluca Guidotti, Enrica Sangiovanni. Alla base, le carte processuali originali del Tribunale del Torrone di Bologna conservate in Archivio e la ricerca di Dare l’anima – Storia di un infanticidio, (Einaudi, 2005) dello storico Adriano Prosperi, che interviene anche in un video.
Lo spettacolo inizia in Piazza Maggiore, dove gli attori conducono il pubblico attraverso le strade del centro fino all’Archivio di Stato, fra immagini, riflessioni. Si affronta quella che Prosperi definisce una storia che "pone un problema moralmente inquietante, tale che chi la considera non può minimamente godere della distanza temporale come della riva sicura da cui si guarda un naufragio lontano. La vita di una donna che si intreccia con quella del figlio da lei concepito, partorito e ucciso: un legame indissolubile di cui è parte essenziale la violenza fatta e subita". "Sentiamo la viva voce della paura– si legge nelle note di regia –, entriamo in quelle misere stanze, percorriamo le strade senza via d’uscita delle carte processuali. Ecco gli attori di questa vicenda: un prete che usa violenza e poi scompare, una semplice ragazza e poi le figure del potere, allora rapidissimo e implacabile nel fare Giustizia. Una riflessione sul corpo delle donne, che ancora ci lascia sgomenti davanti a quotidiane violenze e a nuovi inconcepibili infanticidi. Sotto le forche di Piazza Maggiore dove nessuno sa che sono state uccise centinaia di persone, nella città sorda e distratta, e negli infiniti depositi dell’Archivio, sulla soglia del tempo, si può ascoltare il respiro della sofferenza, del dolore, del sopruso, il corteo di tutti coloro che hanno pagato con la vita, che hanno dato l’anima".
L’azione teatrale, pensata per i 150 anni dell’Archivio di Stato, intreccia i fili delle ricerche di Ottavia Niccoli e Marija Stepanova e vede la consulenza e le ricerche di Alida Caramagno e Federica Cavina. Partitura musicale di Patrizio Barontini con Diana Dardi, Guidotti, Giuseppe Losacco, Andrea Maffetti ed Enrica Sangiovanni.