GIOIA GENTILE
Cronaca

Il tram avanza in centro. Lavori in via dei Mille: "Circondati dai cantieri"

Commercianti preoccupati per la linea Verde, già in via Indipendenza. Uno dei nodi è il carico-scarico: "Non possiamo farlo con gli elicotteri". E ancora: "I clienti non si siedono fuori perché c’è troppa polvere".

I cantieri per la linea verde del tram fra via Indipendenza e via dei Mille

I cantieri per la linea verde del tram fra via Indipendenza e via dei Mille

Via ai cantieri della linea Verde del tram che questa volta si posizionano in via dei Mille. Un passo avanti nell’opera che però modifica nuovamente la viabilità: sarà occupata la parte nord della strada, lasciando una corsia per senso di marcia nella sezione sud della carreggiata. I lavori, ovviamente, non passano inosservati per gli esercenti della zona che tra polvere e rumori continuano a svolgere le loro attività. "È difficile che entrino clienti – ha affermato Luca Xu di Trattoria Bolognese, che ha già toccato con mano i lavori di via Indipendenza –. Nessuno si vuole più sedere all’esterno con tutta questa polvere".

Problemi anche con il carico e scarico, adesso spostato in via Galliera: "Il carico e scarico non si può mica fare con gli elicotteri – ha ironizzato a tal proposito Cristina Bavarelli , commerciante della zona – . Lo spazio destinato, inoltre, viene spesso occupato da veicoli non autorizzati e a noi spetta anche il compito di regolarlo".

Per i proprietari del bar Onda Marina, all’angolo tra via Indipendenza e via dei Mille– e dunque toccati da entrambi i cantieri –, "la necessità dei lavori è più che comprensibile", anche se, come espresso da Federico Pierraci, "sarebbe stato meglio terminare un cantiere prima di iniziarne uno nuovo". Per Sandro Cinti, postino, il problema continua a riproporsi sulla mobilità e il relativo caos generato dai cantieri. "È difficile spostarsi anche con il motorino" ha affermato.

Dal lato opposto dei lavori, sempre su via dei Mille, che tra due mesi sarà transennata per lavori a sua volta, il timore si sente già: "Abbiamo un po’ di paura per i prossimi mesi – ha spiegato Massimiliano Ghini, uno dei proprietari di Biancolatte bistrot –. Il tram sarà sicuramente una bella cosa, ma servirebbe un sostegno adesso, per poter permettere alle attività di arrivare a vederne la realizzazione". La paura, condivisa anche dal socio Fabio Catasso, si espande anche alla questione sicurezza. Infatti "aprendo presto" e "finendo la sera", vista anche la grande presenza femminile tra le dipendenti, come suggerito da Catasso, "sarebbe utile almeno avere una vigilanza che controlli la zona".

Anche per le attività delle vie accanto, la presenza del nuovo cantiere sembra rappresentare un ostacolo. Come ha raccontato Raffaello Albanese, proprietario del Santini Store in via San Giuseppe, "le attività che non si trovano nelle vie principali, sono ancora più penalizzate e nascoste dai cantieri".

A concordare con Santini, è anche la proprietaria della storica cappelleria Marzia Malaguti: "Adesso siamo circondati completamente dai cantieri. Nonostante avessimo chiesto un distanziamento nei tempi dei lavori, la nostra richiesta non sembra essere stata ascoltata". Le fa eco anche Deborah Moresi dal locale accanto: "Tutte le vie che ci circondano sono chiuse dai cantieri, le persone non passano più e la clientela è diminuita notevolmente. Qualcuno c’è, ma sicuramente meno gente di prima, non so come ne usciremo". Il disagio sembra contagiare tutti i commercianti della zona, per qualcuno però è un disagio ancora gestibile: "I lavori li subiamo volentieri, ma creano comunque problemi a tutti, a prescindere dal colore politico – ha dichiarato Vittorio Norelli della gioielleria Remida –. La polvere, come il rumore, è sempre presente e il lavoro è scarsissimo. Possiamo sopportarlo a patto che ci sia più reciprocità tra i cittadini e il Comune".

Mentre i lavori continuano, tra le difficoltà della cittadinanza e degli esercenti, la prospettiva di una città migliore una volta che il progetto sarà finito sembra essere l’unica luce in fondo al tunnel. E ai commercianti non resta che la speranza di riuscire a rimanere aperti per poterne vedere la fine.