Il tribunale dà l’ok al concordato Nuova vita per la Sele ascensori

Disposto il provvedimento di omologazione. Macrì: "Grande risultato. Ora si lavora in tranquillità"

Migration

Può iniziare la nuova vita della Sele di Castenaso dopo anni di attesa ed un concordato preventivo. È arrivata la conferma ufficiale da parte del Tribunale di Bologna che, nella giornata di ieri, ha disposto il tanto atteso provvedimento di omologa che permetterà all’azienda, storica produttrice di ascensori, di andare avanti e continuare a lavorare. Senza questo provvedimento la società non avrebbe potuto riprendere le attività. Una luce in fondo al tunnel si era già intravista il 3 marzo scorso quando i creditori avevano accettato il concordato preventivo. Su 320 creditori il 76,14 per cento aveva accettato il concordato che era stato proposto dal Tribunale di Bologna. I guai erano, invece, iniziati con un contenzioso nato da un’azione dei soci di minoranza nei confronti di quelli di maggioranza: a gennaio 2020 e il Tribunale aveva revocato il cda e nominato l’amministratore giudiziario, che poi a maggio dello stesso anno aveva presentato domanda di concordato in bianco. L’azienda all’epoca contava poco meno di 70 dipendenti, poi diventati 35 attraverso uscite volontarie.

Di questa importante novità ne ha parlato l’amministratore giudiziario, Fortunato Sandro Macrì: "È un grande traguardo ed è ottimo coronamento dopo due anni di enormi sacrifici in un particolare periodo storico segnato pesantemente prima dalla pandemia da Covid 19 e ora dalla guerra russo ucraina.

Il Tribunale, dunque, in sostanza ha dato atto che tutti i dati riferiti dalla Sele sono corretti e che la società può lavorare senza ulteriori problemi ed in piena tranquillità. Era quello che speravamo e ora, nero su bianco, è arrivata la sentenza".

Zoe Pederzini

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro