Ilip, sit-in degli operai Cfp Oggi tavolo a Bologna

Gheorghe Balasoiu: "Nel corso degli anni sono cambiate molte cooperative". Zouail Rebi: "Io ne ho cambiate cinque in vent’anni e ho figli da mantenere"

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Convocato per oggi pomeriggio alle 15 il tavolo di salvaguardia che dovrebbe dirimere l’intricata matassa della vertenza degli 80 dipendenti della Cooperativa Facchini e portabagagli (Cfp) che assicuravano i servizi della logistica (carico e scarico merci) nel magazzino della Ilip, il colosso che produce posate e contenitori per alimenti in bioplastica nello stabilimento di Bazzano-Valsamoggia. Una settimana fa il contratto di appalto di quei servizi è stato rescisso da parte della Ilip e gli 80 dipendenti Cfp sono di fatto senza lavoro. Il tavolo di salvaguardia di oggi pomeriggio è stato convocato da Sergio Lo Giudice, delegato al lavoro della Città Metropolitana di Bologna, e si terrà on line. Molti assessori o delegati metropolitani sono fuori città per ferie. Il tavolo di salvaguardia è stato ottenuto ieri mattina, al termine del sit-in con cui il sindacato Si Cobas di Bologna ha portato in piazza Maggiore a Bologna (prima) e nel cortile di Palazzo D’Accursio (poi), sede ufficiale dell’amministrazione comunale, una trentina di dipendenti Cfp, insieme con le mogli e una dozzina di bambini. Prima che il sit-in si sciogliesse una delegazione di sindacalisti e dipendenti Cfp era stata ricevuta da Daniele Ara, l’unico assessore presente in municipio a Bologna.

In continuo contatto con il sindaco Matteo Lepore e con il delegato metropolitano al Lavoro Lo Giudice, l’assessore Ara è riuscito a far convocare il tavolo per oggi pomeriggio. Quella di ieri è stata una forzatura che il sindacato ha voluto fare all’indomani del vertice che lunedì pomeriggio si era tenuto negli uffici del Prefetto di Bologna, a 100 metri da Palazzo D’Accursio.

"A differenza di quanto riportato nel comunicato della Prefettura – precisa Marcello Pini, sindacalista di Si Cobas che segue la vertenza Cfp – non è vero che la cooperativa sì è impegnata a ricollocare tutti gli 80 dipendenti, rimasti senza lavoro dopo la rescissione del contratto da parte di Ilip. I vertici della coop non hanno preso alcun impegno formale, tanto è vero che al termine dell’incontro non hanno voluto sottoscrivere alcun documento".

Ma già si muove qualcosa. "In effetti – rivela Pini – ci risulta che la Cfp ha contattato vari dipendenti e chiesto lo loro disponibilità a passare ad altre mansioni. Risposta affermativa da parte di un gruppo di loro, soprattutto di quanti hanno un contratto a tempo determinato che scade a breve tempo".

Sono tutti stranieri i dipendenti Cfp che rischiano il posto del lavoro. Quasi tutti hanno famiglie e figli.

"In tutti questi anni che ho lavorato in Ilip – racconta Gherghe Balasoiu che vive a Monteveglio – ho cambiato non so quante cooperative". "Io ne ho cambiate cinque in 20 anni – aggiunge Zouail Rebi – ho tre figli da mantenere e, periodicamente, mi tocca di dover combattere con questa situazione di incertezza".

Mahdi Jhinaoui con Cfp lavora alla Ilip da otto anni. "Queste sono le mie figlie – dice mostrandole – sono venuto dalla Tunisia per dare loro un futuro. Non si po’ farlo sbattere contro i cancelli dell’azienda di Bazzano". Nicodemo Mele

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