NICHOLAS MASETTI
Cronaca

L’imam di Corticella su TikTok si scaglia anche contro le donne: “Da noi non esiste femminismo”

Prediche social contro l’Occidente. FdI e Lega: “Minacce e insulti, è pericoloso”

La pagina di TikTok dell’imam Omar Mamdouh

La pagina di TikTok dell’imam Omar Mamdouh

Bologna, 23 giugno 2025 – “L’Islam non ha confini”. Sia di contenuti che di mezzi. Lo testimonia Omar Mamdouh, che guida la moschea Iqraa di Bologna, zona Corticella. L’imam usa TikTok, parla attraverso il canale “Il vero Islam”, attacca e giudica. Una dottrina su femminismo, sulla festa del Natale, sulle altre religioni. L’ultimo video, pubblicato una settimana fa, mette nel mirino “codardi, fifoni, pagliacci”, nel mirino quanti registrano video di nascosto. Subentrato all’imam Zulfiqar Khan, espulso per motivi di sicurezza nazionale nell’ottobre 2024, sta pian piano conquistando TikTok. Circa 180mila mi piace, 20mila seguaci, con l’imperativo “Non c’è Dio oltre Allah”. Migliaia i commenti sotto i post, alcuni dispregiativi. Una fatwa continua, con microfono, cuffia e telecamera, difendendo il predecessore Khan. “Nell’Islam non esiste una cosa che si chiama femminismo”, “se volete togliere il velo, prima andiamo nelle chiese, anche le suore indossano il velo”, “adora il tuo signore finché non arriverà la morte, e noi dobbiamo ricordarlo a queste persone che arriverà la morte”, “quando arriva il Natale e i nostri fratelli musulmani fanno gli auguri, è una cosa che non si può fare”.

Parole e frasi che la deputata Sara Kelany e il senatore Marco Lisei (FdI) condannano: “Una minaccia diretta ai valori costituzionali, alla nostra cultura e identità”. L’europarlamentare Anna Maria Cisint (Lega) spiega: “Siamo di fronte a un preoccupante dilagare di predicazioni che diffondono odio verso l’Occidente”. La collega Silvia Sardone, postando un video dell’imam: “Mi minaccia e insulta. Questi predicatori sono pericolosi”. Matteo Di Benedetto, capogruppo Lega Bologna, spiega: “L’imam deve rendere conto delle sue affermazioni. Avviseremo la prefettura di questi fatti gravi, che non devono passare inosservati”.