Immersi in un mondo digitale Bisogna imparare a governarlo

Agnese Pini, direttrice del nostro giornale: "Investiamo sui lettori. Ognuno deve fare la sua parte"

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La città, le persone, l’università, il lavoro. Tanti temi, tanti attori insieme uniti sotto la stessa visione comune: il domani. L’incontro ‘Città future’, organizzato all’Opificio Golinelli, ha messo insieme gli attori protagonisti della città per un pomeriggio di confronto e dibattiti. Un progetto raccontato dal nostro giornale, così come ogni giorno vengono raccontate la quotidianità e le notizie di cronaca, per gettare la luce sulle sfide del presente e su un interrogativo: essere una Smart City è un valore aggiunto o un limite? "E’ indubbio che non possiamo permetterci di perdere il treno delle nuove tecnologie, dato il divario con gli altri Paesi europei – puntualizza Agnese Pini, direttrice di QN-Resto del Carlino –. Al tempo stesso, però, anche in quelle città che hanno fatto della tecnologia il proprio cuore pulsante, si vive una sorta di Medioevo digitale: siamo immersi nel digitale, ma non sappiamo governarlo. Ecco perché abbiamo creato un network di appuntamenti, per far capire davvero ai lettori cosa significa digitalizzazione e come, in questo momento storico, ognuno sia chiamato a fare la propria parte".

I presenti sono rimasti incollati alle sedie ad ascoltare intervento dopo intervento, in una scaletta preceduta dai saluti istituzionali, a partire dal sindaco: "Bologna è la città della conoscenza e del diritto – sottolinea Matteo Lepore –. Tengo uniti questi temi perché, quando si parla di smart cities, il rischio è guardare il lato sbagliato. E’ indispensabile cambiare il paradigma, invece, riportando al centro la persona e le comunità". A fare gli onori di casa Antonio Danieli, vicepresidente e direttore generale della Fondazione Golinelli: "Ogni anno l’Ue misura il grado di digitalizzazione dei Paesi e l’Italia è al 18esimo posto; al terzultimo quando si parla di capitale umano – evidenzia Danieli –. Occorrono investimenti massicci sulla formazione dei giovani, sull’orientamento delle imprese, sulla messa a sistema di centri di ricerca, istituzioni, università per fenomeni di spillover intersettoriali. Serve investire per una visione unica della cittadinanza". Non da ultimo, il mondo accademico: "E’ un’occasione importante di confronto - aggiunge Giovanni Molari, rettore dell’Alma Mater -, con molti temi sul piatto vicini alla visione strategica di Bologna. Gli sforzi della didattica e della ricerca sono rivolti verso il bene comune sotto questa grande visione".

Francesco Moroni

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