REDAZIONE BOLOGNA

Impiccata alla spalliera del letto, marito a processo per omicidio. Il pm: “Fu femminicidio”

Daniela Gaiani, originaria di Cento, venne trovata morta nella sua casa di Castello d’Argile. Il coniuge Leonardo Magri è accusato di aver inscenato il finto suicidio. Processo al via il 24 settembre

Daniela Gaiani venne trovata morta nel settembre 2021, secondo la procura a ucciderla fu il marito Leonardo Magri

Daniela Gaiani venne trovata morta nel settembre 2021, secondo la procura a ucciderla fu il marito Leonardo Magri

Bologna, 11 giugno 2025 – Una morte avvolta nel mistero che sollevò immediatamente tantissimi dubbi e sospetti che, forse, potranno essere chiariti nel processo che partirà in autunno.  Il gup di Bologna, Andrea Salvatore Romito, ha infatti disposto, accogliendo la richiesta del pm Augusto Borghini, il rinvio a giudizio di Leonardo Magri, il 63enne accusato dell'omicidio, aggravato dai futili motivi e dal legame affettivo con la vittima, della moglie 58enne Daniela Gaiani, trovata impiccata alla spalliera del suo letto a Castello d'Argile, il 5 settembre 2021.

Il processo inizierà il 24 settembre alle 9.30 davanti alla Corte d'Assise presieduta dal giudice Fabio Cosentino.

Tra indagini e perizie

Inizialmente sembrò che la donna si fosse impiccata, ma all'esito delle indagini e di varie perizie la Procura ritenne che Magri avesse ucciso la moglie, inscenando poi un finto suicidio, per vivere liberamente una relazione extraconiugale. Nel procedimento sono stati ammessi come parti civili il fratello, la sorella e i genitori della vittima, assistiti dagli avvocati Daniele Nicolin e Valentina Niccoli, e l'associazione 'La caramella buona' onlus, rappresentata dall'avvocata Barbara Iannuccelli.

Magri, che non è sottoposto a misure cautelari, è invece difeso dall'avvocato Ermanno Corso. Nell'udienza odierna, Borghini ha evidenziato le "stranezze e singolarità" che, a suo parere, hanno caratterizzato le dichiarazioni di Magri in sede di interrogatorio, a cui ha contrapposto i risultati degli accertamenti medico legali, da cui emerge che la morte è avvenuta per strangolamento e non per asfissia.

Il pm, inoltre, ha posto l'accento sul fatto che l'imputato abbia fornito versioni diverse sul ritrovamento del corpo. In prima battuta, infatti, Magri avrebbe detto alla donna con cui aveva la relazione extraconiugale di aver trovato la moglie morta sul divano, mentre successivamente ha dichiarato agli investigatori che Gaiani morì a letto e che lui si accorse del decesso solo al suo risveglio.

I familiari

“Vogliamo la verità, così come ha voluto il pubblico ministero, che ha svolto un lavoro enorme, scrupoloso e meticoloso per amore di verità e giustizia – ha spiegato recentemente l’avvocato Nicolin, parlando a nome dei familiari della donna –. Quella che all’inizio appariva come morte naturale e poi come suicidio, è apparso infine, con fondamento, un omicidio. Vogliamo che quest’uomo sia giudicato”.

Chi conosceva bene Daniela, come i suoi familiari, “non ha mai creduto possibile che si fosse tolta la vita – aveva ribadito Nicolin –. All’inizio pensavano piuttosto a una morte naturale, idea che si è dissipata alla luce del percorso d’indagine”. E su Magri: “Era assolutamente insospettabile, non c’è stata alcuna avvisaglia che potesse compiere un gesto del genere. Ma ora ci sono indizi molteplici e molto pesanti”.