Imprese in stallo dopo l’alluvione "Prestito ponte aspettando i ristori"

Cna e Confartigianato unite per l’Emilia-Romagna: 50mila euro a tasso zero per 18 mesi

Imprese in stallo dopo l’alluvione  "Prestito ponte aspettando i ristori"

Imprese in stallo dopo l’alluvione "Prestito ponte aspettando i ristori"

I ristori ancora non sono arrivati. E i tassi d’interesse virano verso l’alto. Da qui, per le piccole e medie imprese colpite dall’alluvione di maggio, non solo il futuro ma pure il presente è ormai un percorso a ostacoli. A ’tamponare’ la situazione, in attesa degli indennizzi promessi dal governo, ci pensa un prestito ponte per 18 mesi a tasso zero. La misura, messa in campo da Cna e Confartigianato Emilia-Romagna, grazie all’intervento della Regione, servirà ad aiutare le aziende in diffficoltà dopo il disastro di tre mesi fa. Obiettivo, al di là delle polemiche politiche: "Evitare che le imprese chiudano" mentre attendono i fondi. Grazie al contributo di ActArtigiancredito, il consorzio di categoria, con Cooperfidi e Fider, da subito sarà a disposizione un finanziamento di 50mila euro per ogni azienda che farà domanda. Il plafond complessivo è di 10 milioni di euro, e si attendono centinaia di richieste, "muovendo milioni di euro".

"È uno strumento di aiuto e vicinanza ai nostri imprenditori – spiega Paolo Cavini, presidente di Cna Emilia-Romagna – che hanno l’esigenza di ripartire e di investire". Il prestito ponte, continua Cavini, "non è una soluzione, ma un modo per traghettare le imprese, che devono rimanere nel pieno dell’attività, fino al momento in cui arrivano i ristori statali". Del resto, fino ad oggi, rileva Davide Servadei, numero uno di Confartigianato Emilia-Romagna, "quello che le aziende hanno fatto è restare aperte con soldi propri". Il prestito ponte sarà "uno strumento pratico – aggiunge il presidente di Confartigianato – che non richiede neanche il merito creditizio", cioè il parametro per stabilire se un richiedente è meritevole della fiducia necessaria per la concessione di un finanziamento.

L’accesso sarà rapido, proprio perché "non si può più aspettare", spiega Servadei, citando il terremoto del 2012, a seguito del quale "i primi rimborsi arrivarono in 6 mesi". D’altra parte, punge l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, "se i ristori non arrivano in sei mesi, il tema non sono più le imprese ma l’Emilia-Romagna". "Dobbiamo correre, non c’è più tempo", insiste Fabio Petri, presidente di ActArtigiancredito. E, in attesa che il commissario alla ricostruzione Francesco Figliuolo, dia le indicazioni sulle modalità di richiesta dei danni, "serve fiducia", dice Amilcare Renzi, segretario regionale di Confartigianato, ricordando che "il Paese non può permettersi che il sistema emiliano-romagnolo, che da solo vale il 2% del Pil nazionale, rimanga al palo".

Conferma Diego Benatti, segretario di Cna Emilia-Romagna: "I ritmi della piccola impresa sono dettati dalle regole di mercato, serve velocità". Non manca una critica al governo: "I tempi per i ristori a famiglie e imprese non sono idonei, si è sbagliato il modello", continua Colla. Per questo, conclude, "il prestito ponte è l’operazione più intelligente che potevamo fare".

Rosalba Carbutti