In Piazza una platea da 200mila cinefili Farinelli: "Un’edizione oltre ogni aspettativa"

Il direttore della Cineteca traccia un bilancio della kermesse, che chiude oggi dopo 54 serate con ‘Il dottor Stranamore’ di Kubrick "I giovani aumentano anno dopo anno e un successo così è incredibile. Ma per rivedere le sale piene servono grandi pellicole"

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di Benedetta Cucci

Si è aperto con Il dittatore, inno pacifista di Charlie Chaplin il 19 giugno e si chiude questa sera con Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick, monito contro la guerra. In mezzo ci sono state 54 serate, film, celebrità da sold out e circa 200mila spettatori (una media di 3.700 a sera) che hanno fatto di Sotto le stelle del cinema 2022 una delle grandi edizioni di tutti i tempi e, soprattutto, un inno all’ottimismo cinematografico, silenziato negli ultimi due anni a causa della pandemia. Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca, tira le somme dell’estate e contemporaneamente un respiro di sollievo per il futuro delle sale: quelle del Lumière riapriranno il 24 agosto col nuovo film di David Cronenberg, Crimes of the Future e il cineclub il 26.

Farinelli, il cinema in piazza è tornato agli anni ruggenti dopo la fine delle restrizioni. Forse era pronosticabile, con il ritorno a una certa normalità?

"Era quello che volevamo, direi così. Quando cominci un’avventura, speri che tutto vada bene, anche se in realtà non sei mai sicuro. Il 2020 era stato l’anno un po’ eroico, in cui eravamo riusciti a fare le proiezioni nonostante tutto e i dati ci dicevano 45mila spettatori. Nel 2021 siamo passati a 70mila spettatori, però gli straordinari 200mila del 2018 o del 2019 erano lontani e, siccome le sale non erano andate benissimo, il cinema sembrava un po’ scomparso. Invece queste 54 serate hanno detto, in maniera inequivocabile, che il desiderio di cinema e di stare assieme davanti a uno schermo è immutato, o addirittura più forte".

Come lo ha percepito?

"Attraverso una voglia, abbastanza straordinaria, di essere felici assieme. E poi il dato che mi sembra evidente è che il numero di giovani che viene in piazza continui a crescere di anno in anno. Quest’anno è stato impressionante La prima serata, quella che ti ricordi più di tutte perché porta a compimento tutto ciò che hai immaginato, ho chiesto alle persone se avessero visto o meno "Il dittatore": la maggior parte del pubblico ha alzato la mano. Ci sono stati tanti ragazzi che ci hanno seguito soprattutto a giugno e luglio".

Dopo questa estate sotto le stelle, si sta preparando alla riapertura delle sale con un sentimento diverso rispetto alla chiusura prima della bella stagione?

"Sì, confermato anche dal successo dell’Arena Puccini. Direi che usciamo da questi due mesi estivi molto confortati. Poi, perché il pubblico torni in sala, ci vogliono i grandi film, altrimenti non avremo grande affluenza. Bisogna che i festival ci portino bellissimi film, che le major continuino a produrre, che la Disney continui a uscire in sala… Se tutto questo si conferma, possiamo affrontare la stagione in arrivo con la certezza che si invertirà la rotta".

Qualche soddisfazione speciale per lei?

"La grande presenza di personalità, registi e attori e il fatto che la copertina di Vogue di agosto sia un’immagine presa in piazza Maggiore di Matilda De Angelis. Ma penso anche alla sera che ci siamo trovati Edward Norton tra gli spettatori, così a sorpresa, perché accompagnava Wes Anderson e Dany Boon, quest’ultimo arrivato sul palco con Kad Merad non annunciato per Giù al Nord. Mi viene da pensare che il lavoro di questi anni abbia fatto sì che piazza Maggiore sia diventata quello che era 20 anni fa la piazza di Locarno. Un luogo mitico".

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