In provincia duemila residenti in meno

I dati della Città metropolitana relativi al 2020. Male l’Appennino e la pianura ovest, natalità in aumento a Granarolo e Castenaso

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di Gabriele Mignardi

È ancora presto per parlare dell’effetto pandemia. Però l’anticipazione sui dati provvisori del bilancio demografico dell’Istat relativo al 2020 manifesta per la prima volta negli ultimi quindici anni una flessione (seppur minima) del numero degli abitanti residenti in tutta la provincia bolognese. Erano 1.021,501 il 31 dicembre 2019, sono stati 1,019,539 quelli conteggiati dal servizio statistico della Città metropolitana di Bologna alla fine del 2020. Sono quindi stabilmente sopra il milione di abitanti e in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente. 1962 residenti in meno che è comunque un dato piuttosto vicino ai poco meno di 2500 deceduti ufficiali da Coronavirus conteggiati all’inizio di questo anno. Oggi gli abitanti della città metropolitana sono 492.425 maschi e 527.114 femmine. Il calo di quasi 2mila residenti incide in termini percentuali dello 0.19%. Nel territorio metropolitano è il primo anno che si riscontra una diminuzione nei residenti. Ma per parlare di una inversione di tendenza si attende quindi le analisi definitive e anche di una indicazione di tendenza sul prossimo biennio.

Quando si vanno ad analizzare i numeri delle singole comunità del contado salta agli occhi il dato dei comuni della cintura ad est del capoluogo dove si registrano le variazioni positive di nuovi nati più alte rispetto all’anno precedente: Granarolo, Castenaso, San Pietro in Casale e San Giorgio in di Piano. Tutti con percentuali in aumento dei residenti che stanno tra un +0,6 e +0,7 per cento.

Ma il comune che mette a segno l’aumento percentuale più rilevante dei residenti rispetto all’anno precedente, con un +2,1% è un territorio montano come San Benedetto Val di Sambro. E se negli anni passati la linea di demarcazione tra territori in crescita e quelli in diminuzione poteva passare sulla via Emilia, tra pianura e montagna. I dati 2020 mescolano invece le carte perchè a fronte della crescita di San Benedetto Val di Sambro la maglia nera delle decrescite tocca a Castel del Rio (-2,3%), poi a Gaggio Montano (-1,6%) e quindi alla pianura di Sant’Agata Bolognese (-1,4%). Tutti sulla in linea generale del declino dei comuni dell’area imolese, del persicetano e dell’alto Appennino. E nella classifica generale dopo la vetta tenuta stabilmente da Bologna (394.463 abitanti) e Imola (70.392), il terzo posto rimane a Casalecchio (a quota 35.956), seguito a distanza da San Lazzaro (32.616) in quarta posizione insidiata da una Valsamoggia (31.834) in stabile crescita.

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