REDAZIONE BOLOGNA

Corruzione, indagato giudice tributario

Perquisizioni delle Fiamme Gialle in alcuni studi professionali. La Procura sospetta un giro di mazzette per aggiustare processi

Le indagini sono affidate alla Guardia di Finanza

Bologna, 21 settembre 2016 - Il blitz della Guardia di finanza è andato avanti tutto il giorno, dal primo mattino fino all’ora di cena. Al centro di tutto, un’indagine delicatissima (e riservatissima) della Procura che ha come titolo di reato la corruzione e che vede coinvolto, fra i cinque indagati, un giudice tributario in servizio a Bologna. Le bocche di tutti gli inquirenti sono cucite, ma ieri era impossibile non notare i movimenti dei finanzieri che hanno passato al setaccio l’ufficio del giudice alla Commissione tributaria e alcuni studi di professionisti del settore, cioè commercialisti ed esperti di diritto tributario. Le fiamme gialle del Nucleo di polizia tributaria sono tornate in caserma dopo le perquisizioni con una gran mole di documenti che verranno esaminati con la massima attenzione nelle prossime settimane.

L’inchiesta del pm Morena Plazzi, di cui è ovviamente informato passo passo il procuratore capo Giuseppe Amato, ha preso le mosse da un’ipotesi investigativa gravissima e inquietante: secondo le accuse, infatti, il giudice avrebbe aggiustato i processi tributari dietro pagamento di mazzette, veicolate attraverso i professionisti compiacenti. Un meccanismo ancora tutto da ricostruire, su cui appunto stanno lavorando nella più totale riservatezza gli inquirenti. Il decreto di perquisizione firmato dal pm Plazzi ipotizza la corruzione a carico del giudice e di uno dei professionisti, mentre a carico degli altri sarebbero formulate imputazioni diverse.