Incidente Bologna, le indagini puntano su velocità e alcol

Quattro morti nello schianto di San Giovanni, la municipale al lavoro: dai rilievi la Bmw con a bordo la bimba viaggiava a più di cento chilometri orari

Incidente Bologna, l'auto dopo lo schianto di San Giovanni (FotoSchicchi)

Incidente Bologna, l'auto dopo lo schianto di San Giovanni (FotoSchicchi)

Bologna, 9 giugno 2020 - Un coniglietto come migliore amico. E giornate passate con le sorelline a cantare, postare video di Tik Tok su YouTube e Instagram. La vita di una bambina di 9 anni, tra immaginazione, giochi e voglia di crescere, adesso è racchiusa in questi video, postati sui profili social della mamma Alexandra. Jessica Galantino frequentava la quarta classe della scuola primaria dell’istituto comprensivo di Altedo. Gli amici sono sconvolti. La famiglia è chiusa in un dolore silenzioso. Quando il papà Michele, l’altra sera, ha appreso della morte della piccola, ha urlato come un animale ferito. La mamma è sotto choc, assistita da delle amiche.

Il nuovo compagno, Roberto Ariu, 51 anni, che l’altra sera guidava la Bmw con a bordo la piccola, è in prognosi riservata al Maggiore e le sue condizioni si sarebbero aggravate in serata. È stato indagato per omicidio stradale nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore Antonello Gustapane sulla strage di sabato sera ad Amola. Le indagini sono affidate alla polizia locale dell’Unione Terre d’Acqua, che sta lavorando per ricostruire la dinamica del tragico scontro in cui, oltre alla piccola Jessica, sono morti tre ventenni tunisini, i gemelli Yosri e Yasser Souaieh, residenti da qualche tempo a Nonantola, nel Modenese, e il loro amico Nadhem Ben Belgacem, di Sant’Agata.

Stando alle prime verifiche della municipale, la Bmw andava a una velocità superiore ai cento chilometri orari, in un tratto di strada in cui il limite è 50. Jessica e Roberto tornavano da un pomeriggio passato al mare. E quando l’auto dei ragazzi, una Peugeot con le gomme irregolari, si è immessa sgommando sulla provinciale, invadendo la corsia opposta, l’impatto è stato devastante. I ventenni sono morti sul colpo. La piccola è stata rianimata per quasi un’ora, inutilmente.

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Adesso, il magistrato ha disposto l’autopsia sulle salme, anche per capire se il ventenne alla guida avesse bevuto o assunto altre sostanze. Verrà effettuato a tal fine l’esame tossicologico, ma i tempi per gli esiti sono lunghi. Stando a quanto riferito dai testimoni del tragico incidente, i tre ragazzi erano arrivati già alticci ad Amola. Anche le immagini riprese dalle telecamere presenti nella zona sono al vaglio. Nello scontro è rimasto gravemente ferito anche un cliente del Robby Bar, Mario Marchesini di 69 anni, schiacciato tra le auto impazzite e il muro del locale. Ieri l’uomo è stato operato, per ricomporre la frattura di una vertebra. "Un intervento molto delicato – ha raccontato il figlio Matteo – che per fortuna è riuscito. Papà è ancora in condizioni critiche e lo tengono in coma farmacologico. Nell’incidente ha riportato anche una ferita alla testa, oltre a vari altri traumi di minore gravità. Già da oggi potrebbero provare a svegliarlo. Un percorso che sarà lungo, insomma, come sarà difficile che papà possa dimenticare quello che è accaduto".

Una tragedia, quella che si è consumata sabato sera nella piccola frazione tra San Giovanni in Persiceto e Crevalcore, che ha spezzato quattro vite e sconvolto le esistenze di chi voleva loro bene. A Sant’Agata, dove i gemelli hanno vissuto per tanti anni, la pizzeria di corso 2 Agosto 1980 dove lavoravano con la famiglia ieri è rimasta chiusa. I famigliari che si trovano in Italia - i genitori sono in Tunisia - non riescono a parlare per il dolore. I ragazzi vivevano con uno zio. Sulla pagina Facebook dei gemelli Souaieh è comparso un video dove si susseguono foto dei due ragazzi, da piccolini e oggi. Sotto, tantissimi commenti, per loro e per l’amico Nadhem: di addio, di dolore. "Non riesco più a descrivere la tristezza che provo – scrive un amico –. Che Allah abbia pietà di voi, speriamo nel paradiso fratelli".

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