Incidente mortale a San Giorgio di Piano, l'ira dei residenti. "Strada killer"

E' polemica dopo il decesso dei due 19enni fuggiti al posto di blocco

La macchina incidentata e nel riquadro Pietro De Matteis

La macchina incidentata e nel riquadro Pietro De Matteis

Bologna, 12 novembre 2018 - L’ennesima pagina di cronaca nera. Una continua, inarrestabile, sottrazione di sorrisi tra le pieghe di un’arteria che abbraccia diversi comuni tra San Giorgio di Piano e il Cento – Pievese e che, nel corso dei decenni, ha mietuto vittime e distrutto famiglie e amici. Chi abita in via Mascarino da sempre è spettatore di questi tragici lutti.

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Bruno Filippini abita a pochi metri dal luogo dove, sabato scorso, hanno perso la vita i due 19enni a bordo di una Range Rover, Anas Foukahi, disoccupato, originario del Marocco, residente a Cento nel Ferrarese, e il passeggero, Pietro De Matteis, manovale di Pieve di Cento nel Bolognese con la passione dei tatuaggi.

«Qui corrono tutti, la morte di questi due ragazzi è una tragedia annunciata», sottolinea Filippini, e aggiunge: «La strada è piena di curve e stretta, ma non è questo il problema: l’arteria è una scorciatoia ed è attraversata da migliaia di auto». E poi racconta la notte dell’incidente: «Ho sentito un boato, quasi come una esplosione – continua Filippini –. Sono uscito di casa e ho visto i fari accesi dell’auto nel fossato contro il palo della luce. Il clacson continuava a suonare. Ho capito immediatamente che al volante c’era quasi una persona deceduta».

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Donatella Belletti coltiva ortaggi e nel suo campo spesso ha sgradite sorprese: «Arrivo alla mattina e trovo un’auto nel mio appezzamento. Il ponticello sopra al canale è il punto più pericoloso di via Mascarino. Il guard rail era già vecchio e hanno aspettato a sostituirlo lo scorso luglio quando perse la vita un ragazzo di 20 anni finito nel canale. Perché dobbiamo aspettare sempre dei morti per intervenire?».

Claudio Filippini invita gli automobilisti al buon senso: «La strada è utilizzata in maniera impropria. Credo che dossi rallentatori e altri accorgimenti non servirebbero a niente. Il problema è che qui si corre troppo».

Marco Franzoni ha la soluzione: «Installare un velox fisso per costringere gli automobilisti a rallentare. Nelle ore di punta quando la gente va sul posto di lavoro o torna a casa, qui sempre di essere nel centro di una metropoli. I dossi rallentatori non servirebbero: i camion attraversandoli farebbero molto rumore, rendendo la vita impossibile ai residenti». Angelo Leggeri non è contrario ai dossi rallentatori: «Potrebbero essere un deterrente contro chi passa ad alta velocità. Ma potrebbe non bastare. Via Mascherino è una strada di campagna usata in modo improprio».

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