Bologna, dentista ucciso da un’auto. Processo 12 anni dopo

Rocco Salvatore Galletta venne travolto in scooter. Un testimone oculare ha fatto riaprire il caso

Nel riquadro il dentista Rocco Salvatore Galletta

Nel riquadro il dentista Rocco Salvatore Galletta

Bologna, 11 aprile 2019 - L’otto maggio saranno 12 anni. Da quando, cioè, alla rotonda Romagnoli, incrocio con via Togliatti, un’auto travolse e uccise il dentista Rocco Salvatore Galletta. Ora il tribunale è pronto a fare definitivamente chiarezza su quella tragica vicenda, dopo la richiesta di rinvio a giudizio di un 49enne di San Pietro in Casale, fissando l’udienza preliminare per il 20 del prossimo mese dove l’imputato (difeso dall’avvocato Gemma Gasponi) dovrà rispondere di morte come conseguenza di altro reato: violenza privata, «perché invadeva il tratto occupato da Galletta, spingendolo verso i margini, come ripercussione per una presunta discussione».

Un’accusa diversa rispetto al passato quando, nel 2008 per omicidio colposo, venne assolto. Ma ora, dopo le parole di un testimone oculare, è tornato nei guai. E la storia tutta nuova riparte proprio da qui, dalle frasi riferite prima all’avvocato Gabriele Bordoni (parte civile per i fratelli della vittima) poi in Procura. Ovvero che lui, quel giorno, si trovava dietro all’Alfa 147 e allo scooter di Galletta, e prima di raggiungere la rotatoria aveva assistito a un alterco tra i due.

L’auto iniziò a inseguire la moto, fino allo schianto, di cui non comprese la gravità tanto da andarsene. Il fascicolo è rimasto contro ignoti fino al 2015, passando per tre richieste di archiviazione tutte rigettate, fino all’imputazione coatta del 15 febbraio scorso. Ora la richiesta di rinvio a giudizio e la fissazione della preliminare. Dodici anni dopo, per la verità.

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