Incidente tra ultraleggeri, morta coppia di Bologna. Il pilota salvo: "È stato terribile"

Dimesso Vincenzo Rosei: guidava lui l’altro aereo coinvolto nello scontro con Raccanelli e Benassi a Trani. Per la coppia deceduta è il giorno dell'autopsia

Nei riquadri la coppia bolognese rimasta vittima dello scontro tra ultraleggeri

Nei riquadri la coppia bolognese rimasta vittima dello scontro tra ultraleggeri

Ravenna, 24 maggio 2022 - Potrebbe svolgersi già oggi pomeriggio l’esame autoptico sui corpi di Bruno Raccanelli, 71 anni, e la compagna Jolanda ’Jole’ Benassi (69), morti nello scontro tra ultraleggeri a Trani, domenica mattina. Il medico legale Antonio De Donno sarà incaricato oggi. Al momento si indaga contro ignoti per disastro e omicidio colposi. Le analisi sui velivoli, per cui è stato nominato un perito, da quanto filtra si preannunciano «lunghe e complesse»: l’esito potrebbe dare riscontro all’ipotesi investigativa di un contatto in volo fra l’aereo della coppia (foto a destra) e quello di Vincenzo Rosei, 57 anni, pilota ravennate sopravvissuto e dimesso ieri dall’ospedale di Andria, dove si trovava.

Bruno Raccanelli e Jolanda Benassi morti nell'incidente tra ultraleggeri

Rosei, innanzitutto come sta?

"Sto abbastanza bene, ho delle costole rotte. Ora sto tornando a casa. È stata un’esperienza terribile".

Cosa è successo?

"È stato un incidente, come un banale tamponamento che fanno le automobili. Ma non voglio dire più di così, la magistratura sta indagando".

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È stato già sentito dagli inquirenti?

"Sì, sono stato ascoltato, hanno raccolto le mie deposizioni. C’è in corso un’indagine che è dovuta, perché ci sono due vittime. So che i magistrati si avvarranno del supporto tecnico di un perito aeronautico per formalizzare la dinamica".

È da molto che lei vola?

"Sì, dal 1997. È una grande passione".

Che giro aveva programmato di fare domenica?

"Avrei dovuto fare il giro di tutta la Puglia. Sono partito dal ravennate, non voglio dire precisamente da quale aeroclub".

In passato aveva già fatto il giro della Puglia?

"Sì conoscevo già l’itinerario, non era la prima volta".

Dopo l’incidente le avranno scritto in tantissimi per sapere come sta.

"Sì, eccome".

Le due persone a bordo dell’altro ultraleggero purtroppo non ce l’hanno fatta. In quei momenti ha pensato che anche per lei sarebbe finita così?

"Certo, come è comprensibile. Quel dubbio in quei momenti ti viene".

Che prognosi le hanno dato in ospedale?

"In tutto 30 giorni. Ora ho un po’ di dolore. Il resto si vedrà più avanti".

Si riferisce alle indagini?

"Sì, c’è un suo iter che si deve compiere, come è normale che sia: che sia un incidente stradale o aereo o in mare ci sono passi obbligati che vanno tutelati e rispettati".

Ha avuto modo di parlare con persone vicine a coloro che erano a bordo dell’altro ultraleggero?

"Di questo non voglio parlare".

 

 

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