Incidenti, allarme in città Triplicano i mortali nel 2022 E a crescere sono anche i feriti

Fino a novembre si contano 46 decessi in tutta l’area metropolitana, 19 soltanto a Bologna. Sorbi (Osservatorio regionale): "La distrazione si conferma come una delle cause principali"

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Le strade bolognesi continuano a macchiarsi di sangue. E dai ciclisti, fino ai pedoni, ai conducenti di auto, moto, mezzi pesanti, è ben più di una vita a spezzarsi sull’asfalto.

Una fotografia tragica, scattata dai dati provvisori dell’Osservatorio regionale, che mettono nero su bianco gli incidenti mortali registrati sul territorio della città metropolitana: fino al 18 novembre di quest’anno, infatti, i numeri segnalano ben quarantacinque decessi a causa di uno schianto fatale: nel dettaglio, 20 automobilisti, 2 conducenti di mezzi pesanti, 15 motociclisti, 4 ciclisti e ulteriori 4 pedoni. E a cui, irrimediabilmente, si aggiunge ora anche lo schianto avvenuto ieri a Baricella, che ha causato la morte di una giovane donna. Sono diciannove, invece, i decessi registrati soltanto nel Comune di Bologna, rispetto ai 7 del 2021: cifre, queste, che superano così il raddoppio da un anno a un altro.

Non solo. Nel complesso, tra questi incidenti, le cause più frequenti sono l’uscita autonoma di strada (17 su 46) mentre i decessi per scontro con un altro mezzo si fermano a 28. Nove, invece, gli incidenti mortali verificatisi soltanto in aprile, il più "nero" dei primi undici mesi dell’anno. E ancora: nel 2022 crescono anche gli accessi al pronto soccorso. Confrontando i dati registrati nei primi dieci mesi, infatti, nella città metropolitana di Bologna (9.073), rispetto all’anno precedente (8.216) si evidenzia un aumento per tutti gli utenti della strada, con particolare rilievo per automobilisti (+266), motociclisti (+242), ciclisti (+50) e conducenti di monopattini (+37). In calo gli autisti di mezzi pesanti (-9).

Uno scenario che si fa, quindi, sempre più nero. E che vede Bologna risultare, finora, la città che ha registrato più incidenti mortali in Emilia-Romagna nel corso del 2022.

"La lettura di questi dati? Sicuramente molto preoccupante" afferma Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio Regionale per la Sicurezza e l’Educazione stradale. Che non esita, infatti, a sottolineare tra le cause più allarmanti "la distrazione alla guida, non più dovuta soltanto all’uso del telefono, ma che ora si infittisce a causa delle preoccupazioni che occupano la mente dei conducenti – continua –. Inoltre ora le auto di nuova produzione hanno abitacoli insonorizzati e le autoradio alzano il volume in automatico all’aumentare della velocità. Si arriva quindi ai 50-60 km orari in un attimo. Procedere verso una riduzione dei limiti della velocità potrebbe infatti apportare diversi benefici, e ce lo dimostrano altre grandi città in cui questo cambiamento è già stato realizzato. L’impatto di un pedone o un ciclista con un’auto ai 50 kmh può essere mortale, mentre ai 30 kmh il rischio risulta di gran lunga minore".

Giorgia De Cupertinis

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