Incontri creativi per ricucire il reale

Al via domani ’RiparAzioni’. Maura Pozzati: "Dal teatro. al cinema, riflessioni d’artista. sui problemi etici".

Incontri creativi  per ricucire il reale

Incontri creativi per ricucire il reale

Sarà Emanuele Coccia, uno dei nomi di maggior rilievo del dibattito filosofico internazionale, docente dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, ad aprire all’Accademia di Belle Arti domani 3 aprile alle 17 ’RiparAzioni: dialoghi d’arte, cultura e società’, un ciclo di sei incontri a cura di Lucrezia Ercoli, Maura Pozzati ed Emilio Varrà, per il programma PON Metro 14-20, dedicato allo sviluppo urbano sostenibile. Sigle e parole che stanno a significare come l’arte sia un processo creativo capace di riparare e colmare gli strappi del reale. L’Accademia si apre a tutti. Lo racconta Maura Pozzati annunciando anche gli altri ospiti: il collettivo artistico Ruangrupa, il regista e drammaturgo teatrale Armando Punzo, l’artista Adelita Husni-Bey, l’illustratrice Nora Krug e la regista Alice Rohrwacher.

Maura Pozzati, come avete lavorato sull’idea di riparazione?

"L’abbiamo trattata come un’azione, rispetto allo scorso anno in cui era stata più declinata sulla riparazione dell’oggetto come riparazione del sociale. Visto che ‘ripar’ diventa azione, abbiamo voluto pensare ad azioni concrete che hanno una ricaduta sul reale, attraverso le arti, che escono anche dal riferimento egocentrico dell’artista. Qui c’è l’individuo collettivo, il progetto è collettivo e lo sarà anche il catalogo".

Perché avete scelto proprio questi artisti?

"Le sollecitazioni sono state tante e tutti e tre abbiamo lavorato su come trovare degli esempi affini ma diversi, sapendo che ci doveva essere spazio per la filosofia, la letteratura, il teatro, le arti visive, il cinema che però è per ora l’unico appuntamento senza una vera certezza, poiché Alice Rohrwacher doveva addirittura aprire gli incontri, ma poi è arrivata la candidatura all’Oscar, tra poco c’è Cannes… Vedremo in corso d’opera, perché il suo è un lavoro estremamente interessante sulla collettività rurale".

Tutti gli ospiti producono bellezza con il loro lavoro ma anche contenuti che hanno una ricaduta sulla società.

"Il dato era che non ci fosse solo un problema estetico, ma che un problema etico sotto. Quindi una visione del mondo legata a una diversa relazione tra gli individui: come Coccia, che tratta del pensiero vegetale e del mondo vegetale in relazione con noi esseri umani. Dunque mai una cosa fine a se stessa ma una visione di etica ambientale, il lavoro con le fragilità. Lo stesso Punzo lavora coi detenuti ma in modo estremamente peculiare, visto che da trent’anni produce spettacoli di altissima qualità nel Centro sperimentale di teatro all’interno del carcere della Fortezza. Lui verrà per presentare il suo libro e parlare della durezza del carcere in cui lavora, delle sbarre, che in fondo riguardano tutti noi e l’arte che porta ad avere sogni di libertà".

Benedetta Cucci

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro