FRANCESCO PANDOLFI
Cronaca

Bologna, sciopero di industria italiana autobus per 16 ore: ecco quando e perché

La decisione dei sindacati Fim Cisl Amb, Fiom Cgil Bologna e la Uilm Uil Bologna dopo l’assemblea dei lavoratori e lavoratrici: due pacchetti da otto ore in programma

Industria italiana autobus di Bologna ha indetto uno sciopero di 16 ore

Industria italiana autobus di Bologna ha indetto uno sciopero di 16 ore

Bologna, 28 agosto 2024 - La Fim Cisl Amb, la Fiom Cgil Bologna e la Uilm Uil Bologna, dopo l'assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici di Industria Italiana Autobus di Bologna, che si è tenuta il 27 agosto, hanno deciso di proclamare un pacchetto di 16 ore di sciopero. 

Otto ore si svolgeranno martedì 3 settembre in concomitanza con l’incontro al Ministero dell’Industria e del Made in Italy richiesto da Rsu e OO.SS. a seguito della decisione, comunicata il 2 agosto, di voler trasferire 77 lavoratori e lavoratrici allo stabilimento di Flumeri, in provincia di Avellino. Altre 8 ore saranno invece programmate dalla Rsu.

I sindacati, in una nota, specificano che appena appresa la notizia "abbiamo reagito proclamando sciopero e denunciando come nei fatti si trattasse di una procedura di licenziamento collettivo operata, tra l’altro, in completa dissonanza con le finalità con cui il Ministero ha giustificato l’operazione di vendita al gruppo Seri ovvero il chiaro e inequivocabile impegno a garantire lo sviluppo e la continuità occupazionale su entrambi gli stabilimenti. Risultato della mobilitazione e dell’immediato sostegno delle organizzazioni sindacali a tutti i livelli, è stato il formale annullamento della procedura e la convocazione al MIMIT per il 3 settembre".

Nonostante questo, prosegue la nota dei sindacati, "la proprietà a Bologna non ha dato riscontro alle richieste di incontro avanzate dalla Rsu e sta procedendo a spostare a Flumeri i materiali necessari alla produzione. Il nostro obiettivo era, è e sarà quello di verificare che il piano industriale del gruppo Seri possa determinare lo sviluppo dell'azienda, che sia in linea con le rassicurazioni e le promesse del Ministero e soprattutto che sia in grado di garantire la continuità occupazionale a entrambi gli stabilimenti".