Bologna, infermiera aggredita da un paziente al pronto soccorso del Sant’Orsola

La denuncia del sindacato Nursind: “Le violenze rendono palesi le criticità del sistema”

Il Pronto Soccorso dell'ospedale Sant'Orsola

Il Pronto Soccorso dell'ospedale Sant'Orsola

Bologna, 24 settembre 2021 – Un’infermiera è stata aggredita al pronto soccorso del policlinico Sant'Orsola. È successo lunedì scorso, quando un paziente, al termine della registrazione al triage, si è scagliato inspiegabilmente contro l’operatrice sanitaria. A denunciare l’accaduto è la segretaria territoriale del Nursind, il sindacato degli infermieri, Antonella Rodigliano. “Tempo fa – ricorda la sindacalista – avevamo suggerito con apposite comunicazioni all’Ausl di Bologna e all’azienda ospedaliera una seria valutazione dei motivi dell’aggressione, differenziandoli per servizi indagati (tra cui 118, ambulatori, degenze, Adi, penitenziari, pronto soccorso, Spdc e terapie intensive) attraverso dei questionari da somministrare agli operatori e attraverso un modulo specifico di segnalazione delle aggressioni, anche potenziali. Nulla di tutto ciò è però mai stato realizzato -sottolinea la rappresentante sindacale-. Le aggressioni e le violenze sul personale in essere rende palese che vi sono criticità nel sistema per la tutela della incolumità fisico-psichica del personale, in particolare per quello infermieristico operante nei pronto soccorso. Criticità che se non affrontate con adeguate contromisure, non cesseranno. Anche per questo continueremo a batterci per chiedere la realizzazione di uno studio correlato allo stress da lavoro nei pronto soccorso”.Rivolgendo la massima vicinanza alla vittima dell'aggressione, che ha riferito di essere ancora turbata per quanto accaduto, anche a distanza di giorni, Rodigliano continua. “Sono vicina anche a tutto il personale del pronto soccorso che, ogni giorno, svolge un servizio essenziale – rimarca –. Non possiamo considerare questi deprecabili eventi solo come dei gravi ma isolati episodi. Occorre prendere coscienza che il fenomeno non è stato debellato e attivarsi per garantire le migliori condizioni di sicurezza all’interno delle strutture sanitarie, a tutela del personale tutto e dei pazienti”.“Noi non faremo mancare il nostro apporto” afferma ancora la rappresentante sindacale, precisando, inoltre, quanto sia necessario continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica, “perché colpire chi soccorre è un danno a tutta la collettività che non può e non deve essere accettato”. Il Nursind, rappresentato dalla Rodigliano, mette dunque in evidenza che “non è accettabile la giustificazione di chi afferma che sono difficilmente attuabili interventi preventivi, soprattutto in un contesto, come quello del pronto soccorso, aperto a tutti i cittadini per garantire loro cure e assistenza in emergenza. Si può e si deve intervenire con azioni di prevenzione -conclude- e per tale ragione chiediamo ai direttori generali di attuare ulteriori più incisive azioni”. 

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