
L’ennesima aggressione al personale sanitario, denunciata ai carabinieri, questa volta non è accaduta in pronto soccorso o in una corsia di ospedale, ma in piazza Maggiore, sabato pomeriggio
Bologna, 11 febbraio 2025 – Infermiera presa a calci dal genitore di un bimbo colto da una crisi convulsiva che la sanitaria stava tentando di soccorrere. L’ennesima aggressione al personale sanitario, denunciata ai carabinieri, questa volta non è accaduta in pronto soccorso o in una corsia di ospedale, ma in piazza Maggiore, sabato pomeriggio.
I fatti. Alla centrale del 118, alle 13,52 arriva la prima di una serie di chiamate con le quali più di una persona chiedeva un intervento urgente dell’ambulanza in quanto un bambino piccolo stava molto male. L’ambulanza, come fa sapere l’Azienda Usl, parte alle 13,53 dalla sede del Maggiore e arriva in piazza alle 14,02, nonostante il traffico e i vari cantieri. Non appena il personale del 118 si avvicina alla famiglia, il bambino è in braccio al padre ed è presente anche uno zio (originari dell’Est Europa, ma residenti nel Bolognese), l’approccio è violento: solo insulti. L’infermiera trentenne cerca di visitare il bimbo, ma le viene negato il contatto: le urla e gli insulti continuano e, nel momento in cui apre il portellone del mezzo, riceve un violento calcio a una gamba. Dolorante e stupita si gira per chiedere chi l’ha presa a calci e perché, il padre non fa fatica a dire che è stato lui “perché ci avete impiegato troppo ad arrivare”. Salgono sull’ambulanza, ma l’infermiera non riesce quasi a toccare il bambino, continuano gli insulti e le urla “di fare presto e andare in ospedale”.
Arrivano al Pronto soccorso pediatrico del Sant’Orsola in un silenzio irreale: il personale sanitario ha paura di altre reazioni violente. Giunti al pronto soccorso il solo pensiero della giovane infermiera è fare registrare immediatamente il bambino al triage perché sia affidato subito ai medici. Fortunatamente la diagnosi non è grave: il piccolo non ha avuto una crisi epilettica come sembrava, ma convulsioni dovute alla febbre alta e che si sono risolte. Lasciato il Policlinico, il mezzo è tornato in sede e l’infermiera è andata a farsi visitare nel Cau: grande dolore, ematoma, ma nessuna frattura. L’ambulanza, considerato il grave fatto, è stata fermata e la giovane sanitaria, dolorante e sotto choc si è recata in serata dai carabinieri per sporgere denuncia. Adesso i militari dell’Arma stanno svolgendo accertamenti sulla vicenda: oltre all’aggressione subìta dall’infermiera si aggiunge il fatto che c’è anche l’interruzione di pubblico servizio, visto che il mezzo del 118, dopo il fatto, è stato bloccato.
L’aggressione è stata anche segnalata sull’apposito portale dell’Azienda Usl dove il personale può registrare e rendere noto il fatto di violenza. Episodi sempre più preoccupanti e numerosi, tanto che non mancano i casi di sanitari che lasciano il posto di lavoro.
L'Ordine delle professioni infermieristiche: “Vicinanza alla collega”
L'Ordine delle professioni infermieristiche di Bologna ha espresso "la massima vicinanza alla collega, per cui ci impegniamo a garantire tutto il supporto necessario sia legale sia per il recupero fisico e psicologico", assicura il presidente Pietro Giurdanella. Cogliamo l'occasione per ringraziare la giovane infermiera - prosegue - perché, nonostante la violenza subita, con grande professionalità e umanità ha mantenuto salda l'attenzione sulla problematica di salute del bambino a cui aveva prestato soccorso e assistenza". Gli infermieri di Bologna augurano quindi alla collega "una pronta guarigione" e ricordano "a tutti l'importanza del rispetto e della fiducia dei cittadini quali elementi imprescindibili per un'efficace relazione terapeutica". A questo proposito, afferma Giurdanella, "condividiamo il messaggio espresso dalla direzione generale dell'Ausl di Bologna, con cui siamo disponibili a collaborare, affinché questi episodi non accadano mai più. La cultura del rispetto per i sanitari è un impegno civico che coinvolge ciascun cittadino, al di là del ruolo e della professione svolta".