Bologna, 11 marzo 2024 – Il popolo del web si è schierato. Dopo la notizia dell’evasione fiscale per un totale di 11 milioni di euro contestata dalla Guardia di finanza a quattro influencer bolognesi e a cinque ’sex workers’ del sito per adulti Onlyfans – ma quasi tutti, a quanto si apprende, avrebbero già saldato il debito con l’Erario – ecco che è giunta la risposta del mondo in seno al quale tutto questo è scaturito: quello dei social network.
Nel mirino dell’inchiesta delle Fiamme Gialle erano finiti, per quanto riguarda gli influencer, l’imprenditore Gianluca Vacchi (oltre 45 milioni di follower su Instagram), lo YouTuber Luis Sal e le giovani ’digital creator’ Giulia Ottorini ed Eleonora Bertoli, tutti oltre il milione di fan.
Appena diffusa la notizia, Luis Sal si era difeso in una ’story’, un breve video di Instagram, spiegando di "avere sempre pagato tutte le tasse, spesso in anticipo, a credito".
E ieri, ha pubblicato sullo stesso social una foto che lo ritrae con cappellino calato in testa e aria corrucciata: "Molti nemici molto stupore/molti nemici molto paura/molti nemici molto che ho fatto/molti nemici molto non abituato", è la frase che accompagna l’immagine, forse una sorta di stoccata a chi lo ha definito rapper confondendo la sua attività con quella dell’ex socio del podcast ’Muschio selvaggio’ (la battaglia per le cui quote è ora in tribunale), Fedez.
Ma il popolo di Luis Sal, oltre due milioni di follower, si sono schierati pressoché compatti in sua difesa. E gli sporadici contrari – come chi, parafrasando la sua nota frase nella diatriba con Fedez dopo la rottura del sodalizio professionale, ha commentato "Dillo alla mamma, dillo all’avvocato, dillo alla Finanza" – sono stati subito zittiti (e insultati) dagli altri. Che si uniscono a favore del loro idolo. Il quale, essendo la sua l’ultima posizione tra quelle valutate dalla Finanza e entrate nell’inchiesta, sta concludendo degli approfondimenti con i suoi commercialisti.
Supporter meno compatti invece nel caso delle due giovanissime influencer, che mai avevano presentato una dichiarazione dei redditi – benché una di loro lamentasse in un video su Tik Tok di avere speso oltre 23mila euro, "senza contare 9.800 euro di contanti", in appena quattro giorni – ed erano perciò sconosciute al Fisco prima dell’inchiesta.
In particolare, Ottorini è stata presa di mira da decine di persone, con commenti duri sotto le sue fotografie sui social. "Pagate le tasse"; "tra i tuoi follower ora c’è anche la Finanza"; "faccio rinunce per pagare le tasse e tu ti vanti di avere speso in quattro giorni quello che guadagno in un anno", sono alcune delle frasi pubblicate. Ottorini e Bertoli non hanno per ora commentato la vicenda.
Vacchi invece già sabato ha specificato che, per la sua attività artistica, "la maggior imposta accertata ammonta a circa seimila euro e si riferisce a costi dei quali è stata contestata la piena deducibilità".
Le contestazioni di circa sette milioni riguarderebbero dunque altri aspetti della sua attività imprenditoriale.