Influenza 2019, a Bologna il primato dei malati

La scorsa settimana ben 4mila casi: in città più contagi della media nazionale. L’Ausl: "Nessuna emergenza, il virus circola velocemente"

L’Ausl quest’anno ha comprato 200mila dosi di vaccino

L’Ausl quest’anno ha comprato 200mila dosi di vaccino, un incremento sostanzioso rispetto ai 160mila del 2018. La fascia più colpita dal virus è quella fra 0 e 4 anni

Bologna, 15 dicembre 2019 - Miete vittime l’influenza sotto le Due Torri. Bologna, infatti, "nella 49esima settimana vede intensificarsi la circolazione del virus". Galoppa il virus che sfonda la cosiddetta ‘soglia epidemica’, non solo regionale (di poco), ma anche nazionale. Ciò significa che nell’area metropolitana, ogni mille assistiti, si sono registrati 3,56 casi di influenzati, contro una media emiliano romagnola del 3,34 e nazionale del 2,88.

"Nessuna emergenza", chiarisce subito Paolo Pandolfi che, da responsabile del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl, sta monitorando la situazione attraverso i dottori di Medicina generale. Un monitoraggio partito a metà ottobre e che ogni settimana permette di redigere un rapporto dettagliato. Il tasso più alto di malati, spiega il medico, "dipende semplicemente dal fatto che il virus circola in modo più veloce". E se la colonnina di mercurio si abbasserà ancora, "il virus viaggerà ancora più in fretta". L’‘untrice’ corre a perdifiato ed è molto contagiosa. Luoghi chiusi ed affollati sono il suo habitat migliore. Nella settimana dal 2 all’8 dicembre, i bolognesi finiti a letto sono stati 3.143; per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di 18.181 casi.

"Il virus – analizza Pandolfi – circola più veloce nella fascia di età 0-4 anni. Con un’incidenza di 8,24 casi per mille assistiti, mentre nella fascia 5-14 anni non sono stati segnalati casi". Tra i 15 e i 64 anni e tra gli over 65 anni "l’incidenza è stata , rispettivamente, 5,12 e 1,08 casi per mille assistiti". Per fortuna, non si sono verificati "casi gravi né tanto meno dei decessi".

Quanto al famoso picco influenzale, l’Ausl prevede che arrivi in anticipo, "a metà gennaio". Strascichi comunque ci saranno fino a marzo. Differente da quello 2018 che mise a letto più di centomila bolognesi, l’influenza 2019 si preannuncia "più contenuta" in termini di vittime. Novantamila gli influenzati ipotizzati dall’Ausl. Classici i sintomi con cui farà sentire la sua presenza. Colpiti l’apparato respiratorio o gastro-intestinale. Immancabile, la febbre sopra i 38 gradi. La faranno da padrone tosse, raffreddore, starnuti e spossatezza. Attenzione, avverte il medico dell’Ausl, alle "complicanze polmonari che possono sfociare in una polmonite seria". "Mai, mai, mai sottovalutare l’influenza", ribadisce con forza il medico. I malati devono prendersi tutto il tempo necessario per rimettersi in sesto: divieto di trascurarsi e di ‘autocura’, "seguite le indicazione del medico di Medicina generale", avverte Pandolfi. 

Unica e sola arma di difesa dal virus, è la vaccinazione che ha come termine ultimo il 15 gennaio. "Quando arriverà il picco, la popolazione sarà coperta", precisa. E per non farsi trovare impreparata, l’Ausl ha incrementato i vaccini, acquistandone ben "200mila contro i 160mila dell’anno scorso". Di questo shopping massiccio, al momento "sono rimaste 4mila dosi". Due le tipologie di vaccini comprati: il primo copre tre ceppi, due A e uno B, è potenziato ed è giù esaurito. Fulminate tutte le 85mila dosi. Per il secondo, quadrivalente (due ceppi A e due ceppi B), ne sono già state usate oltre 100mila. Come di consueto, la vaccinazione è gratuita per tutte le categorie a rischio: dai cronici a chi soffre di malattie respiratorie o cardio-circolatorie, fino alle insufficienze renali o epatiche. Per non parlare di anziani, bambini, chi lavora nel pubblico e donne incinte. Un’organizzazione importante quella messa a punto dall’Ausl che "ha deciso di ampliare la rete di sorveglianza formata da 15 medici-sentinella che monitoreranno sul campo la situazione, fornendo i informazioni preziose in tempo reale".  

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