Influenza, il colpo di coda "Ora ci aspettiamo un secondo picco"

Pandolfi (Ausl): "Nell’ultima settimana si sono ammalate 11mila persone. In precedenza i casi distribuiti su sette giorni erano circa ottomila" .

Influenza, il colpo di coda  "Ora ci aspettiamo  un secondo picco"

Influenza, il colpo di coda "Ora ci aspettiamo un secondo picco"

Colpo di coda dell’influenza. La malattia stagionale sta per riservare una sorpresa nel nostro territorio.

"L’epidemia sta ricominciando a crescere – spiega Paolo Pandolfi (nella foto), direttore del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl – e sta aumentando il tasso di incidenza locale, ma non quello nazionale. Qui ci aspettiamo un secondo picco, anche se non così elevato come quello che abbiamo registrato tra novembre e dicembre. Eravamo scesi a un’intensità bassa – sottolinea – mentre ora l’intensità è media".

L’epidemiologo fa riferimento al numero di persone colpite dall’influenza. "Nell’ultima settimana abbiamo avuto 11mila ammalati, mentre in precedenza i casi settimanali oscillavano tra 7mila e 8mila. Quindi l’aumento si fa sentire. E dall’inizio dell’epidemia il virus influenzale ha colpito 200mila persone", precisa Pandolfi.

Gli over 65 in questo periodo, tra l’autunno e l’inverno, si sono vaccinati di più rispetto all’anno precedente. "La percentuale è salita del 3% e la copertura è tra il 67 e il 68%. In questo momento i bambini sono la fascia d’età più colpita", aggiunge il dirigente Ausl.

Allarghiamo lo sguardo al livello nazionale. Dopo l’impennata precoce dello scorso autunno e il calo fino ai livelli di base, nell’ultimo bollettino InfluNet dell’Istituto superiore di sanità della scorsa settimana, relativo alla fine di febbraio, si osserva che la curva epidemica influenzale non accenna più a scendere ed è stabile ormai da cinque settimane.

Il Covid, invece, è in diminuzione. Nella settimana dal 27 febbraio al 5 marzo l’Ausl ha registrato 403 nuovi casi tra i residenti, con un tasso di incidenza pari a 45 casi ogni 100mila abitanti e una media di circa 58 casi giornalieri. Quindi il tasso è tornato a diminuire, registrando un decremento pari al 13% rispetto ai sette giorni precedenti, evidenziano gli epidemiologi del Dipartimento di sanità pubblica, anche se Pandolfi avvisa che c’è il fenomeno "delle sottonotifiche".

Gli esperti aggiungono che "l’analisi dei tassi di incidenza per età mostra che l’aumento si è osservato tra le persone con 65 anni e più. Il tasso di incidenza più alto continua a registrarsi tra le persone con 85 anni e oltre, con circa 130 casi per 100mila e un aumento del 64,5% rispetto ai sette giorni precedenti. Il tasso più basso si osserva nella classe dei più piccoli di 0-5 anni, con circa 5 casi per 100mila abitanti e un decremento del 60%". Infine, i dati del territorio. Nell’ultima settimana è il distretto Pianura Est ad aver registrato il tasso di incidenza più elevato sia nel complesso, sia tra la popolazione scolastica di 0-19 anni, rispettivamente circa 52 e 20 casi per 100mila abitanti. Nei distretti Reno, Lavino e Samoggia e Appennino Bolognese, invece, non si è registrato alcun caso tra i bambini e i ragazzi fino ai 19 anni.

Donatella Barbetta

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