Informa sbarca in Fiera. "Qui per crescere"

Il colosso britannico entra con 25 milioni di euro. Il Ceo Carter e Lepore: "Insieme per diventare leader mondiali della cosmetica"

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di Giorgia De Cupertinis

Una scelta che proietta la Fiera di Bologna nel mondo e accelera, in modo significativo, l’internazionalizzazione del Gruppo "per aprire nuove porte". Se Informa PLC, leader mondiale nel settore fieristico, aveva già siglato a luglio un accordo con il Gruppo BolognaFiere – che porta a un investimento di 25 milioni di euro attraverso un prestito obbligazionario convertibile – il "rapporto, la collaborazione e l’amicizia" con il colosso quotato nel Regno Unito sono stati ieri celebrati alla presenza dell’amministratore delegato Stephen Carter, arrivato per l’occasione sotto le Due Torri.

Si consolida così una partnership già avviata a Hong Kong, in Thailandia e India con Cosmoprof Asia. "A Bologna è stato fatto un lavoro eccellente per far sì che questo territorio sia sempre più presente nella scena internazionale, specialmente in Cina e Stati Uniti – spiega Carter –. Non lo facciamo per un rendimento, ma per investire sulla crescita". Fa eco Gianpiero Calzolari, presidente di Bologna Fiere: "Entriamo a pieno titolo in una dimensione internazionale. Questa leadership ci permette di acquisire ulteriore credibilità". E sulla fusione con Rimini aggiunge: "Noi ci prepariamo a fare bene la nostra parte: loro, probabilmente, lo stesso – afferma Calzolari -. Quando si va a un matrimonio ci si presenta nel miglior modo possibile, ma oggi lavoriamo sul consolidamento di Bologna". L’accordo con Informa Group sta inoltre portando a nuovi sviluppi societari anche negli Stati Uniti, dove è promossa una nuova joint venture che offrirà la più grande serie di eventi nel mercato della bellezza statunitense.

"I bilanci degli enti pubblici sono in difficoltà – sottolinea il sindaco Lepore - ma noi confermiamo la scelta di procedere con un aumento di capitale perché crediamo nella Fiera e nei suoi progetti industriali". A emergere poco prima della cerimonia, però, anche la voce di chi a BolognaFiere chiede risposte. I precari si sono infatti riuniti a Palazzo d’Accursio dove hanno invocato un impegno sui processi di riorganizzazione e sul mantenimento della qualità del lavoro: "Ci sono contratti che non arrivano a quattro euro l’ora, la Fiera non metta, come gli struzzi, la testa sotto la sabbia".

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