NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Iniettava farmaci contraffatti. Ancora guai per il medico estetico. Chiuso l’ambulatorio del ‘dr Stefa’

Le indagini del Nas partite dalle denunce di quattro pazienti che avevano riportato gravi lesioni. Il gip ha disposto la sospensione dell’esercizio della professione per un anno per il sessantottenne. .

I carabinieri del Nas hanno sviluppato le indagini dopo le ennesime denunce

I carabinieri del Nas hanno sviluppato le indagini dopo le ennesime denunce

L’ambulatorio di via Soldati a Pianoro è - di nuovo - chiuso. Sotto sequestro, al termine di un’indagine condotta dal Nas, conclusasi con la misura cautelare della sospensione dell’esercizio della professione, per un anno, per il medico estetico che lo gestisce. Sessantotto anni, da venti almeno il professionista passa da un’aula di tribunale all’altra, con accuse che vanno dalle lesioni mediche gravi a l’utilizzo di medicinali guasti o contraffatti.

Tuttavia, continuando a operare, più o meno ininterrottamente (adesso è stato sospeso anche dall’Ordine), nella stessa maniera spregiudicata. L’ultima indagine che lo riguarda riunisce quattro denunce sporte tra il 2022 e il 2023 da altrettante vittime che hanno riportato danni permanenti al viso causati dalla somministrazione, da parte del medico, di farmaci contraffatti acquistati su siti cinesi e coreani, contenenti, oltre ad acido ialuronico, anche olio di silicone, il cui utilizzo è vietato dal 1993. Attualmente, il sessantottenne ha a carico altri due procedimenti per lesioni, ma il suo nome è famoso alle cronache già dal 2006, quando finì a processo per aver iniettato su un’altra paziente la stessa sostanza. In questa ultima tornata, stando a quanto accertato dal Nas, il ‘dr Stefa’ - come si fa chiamare sui social, dove pubblicizza le sue prestazioni - avrebbe non solo iniettato i filler ‘taroccati’ ai danni degli ignari pazienti, ma dopo aver tentato in maniera altrettanto scellerata di risolverne i danni, in un caso avrebbe anche somministrato del cortisone a una paziente allergica, per poi "aspirare con una siringa del liquido dal volto" e nel fare dei "fori nelle parti gonfie, senza ottenere alcun miglioramento". Tutto condito, secondo il gip Claudio Paris che ha firmato l’ordinanza, da "grave negligenza e imprudenza".

Nel corso delle perquisizioni nell’ambulatorio di Rastignano, i carabinieri del Nas hanno sequestrato un numero ingente di dispositivi medici contraffatti, e anche scaduti: sulla scatola l’etichetta riportava nomi e marchi di prodotti noti e autorizzati dall’Aifa, ma a un’attenta analisi i segni distintivi erano fittizzi e il contenuto delle fiale e delle siringhe ignoto. Tutto acquistato, stando anche alle testimonianze acquisite in fase di indagine, su canali cinesi e coreani, a un prezzo molto inferiore a quello reale di mercato. Sul fatto che il ‘dr Stefa’ sapesse di somministrare sostanze contraffatte ai suoi pazienti, per i carabinieri del Nas e per il pm Luca Venturi che ha condotto le indagini non ci sono dubbi, tanto che alle pazienti che sollevavano perplessità sul fatto che non venisse consegnata loro la ‘treatment card’, ma solo una fotocopia, lui rispondeva: "Mi deve scusare, la confezione contiene due fiale, il depliant originale l’ho già rilasciato alla cliente precedente".