Bologna, 22 febbraio 2019 - E per secondo, medaglione di maiale con contorno a sorpresa: spinaci bio e tagliaforbice. È il piatto di una maestra che fa scattare subito l’allarme: le dade chiudono il tegamone, stoppano le porzioni e requisiscono gli spinaci già nei piatti dei bimbi della materna Fantini. Il tutto, martedì, nello sconcerto generale e senza, per fortuna, che i 75 piccolini fra i tre e i cinque anni capiscano cosa sia successo. E soprattutto senza che toccassero una foglia di spinacio.
«Per fortuna che le dade controllano sempre tutto. Sono bravissime», commenta più di un genitore. «È incredibile, se penso a quello che poteva accadere...». «Ero incredula», ammette una delle mamme della materna di via Lorenzetti sul cui cellulare è apparsa la foto della forbice nel secondo preparato da Ribò. Un’immagine che è stata allegata alla segnalazione inviata al Comune dalle dade.
Gli spinaci erano contenuti in un tegame cucinato e confezionato dal centro pasti Casteldebole della società per azioni, da agosto 100% Camst, che sforna le 18mila pappe di materne ed elementari per conto del Comune. «In relazione allo spiacevole episodio, – replica la società – a Ribò preme prima di tutto scusarsi con le famiglie dei bambini e con gli insegnanti coinvolti. È stata aperta immediatamente un’indagine interna per verificare cause e responsabilità di quanto accaduto. Abbiamo ritenuto opportuno aprire una procedura di non conformità nei confronti del fornitore di spinaci biologici utilizzati quel giorno. Allo stesso tempo, riteniamo doveroso intensificare ulteriormente i nostri controlli per evitare che fatti del genere si possano verificare ancora in futuro».
Molto preoccupati i genitori, sui cui cellulari rimbalza l’inevitabile domanda su come sia potuto accadere: «Comprendiamo che con i prodotti bio bisogna avere un po’ di ‘elasticità’, ma questo è troppo», nota un papà. «Aspettiamo un riscontro celere affinché vengano presi tutti i provvedimenti necessari perché non si ripeta mai più un simile episodio», incalza un’altra mamma. «Il livello di attenzione non è adeguato, è evidente che c’è una falla nel sistema dei controlli – accusa un altro –. Un papà ha chiamato anche il centro pasti, che ha scaricato subito la responsabilità sul fornitore, ma è Ribò che deve verificare ogni passaggio: dallo stoccaggio del prodotto al confezionamento».
«È un fatto gravissimo – sbotta infine una mamma –. Anche l’anno scorso abbiamo fatto segnalazioni per la frutta marcia, i piatti freddi o le porzioni scarse, mai che nessuno ci abbia risposto o che abbia risolto i problemi».
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