
Francesca Scarano, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo d’Accursio, replica a Emily Clancy
Il centrodestra tiene il punto. Dopo la lettura degli insulti in Aula da parte della vicesindaca Emily Clancy, finita nel mirino dopo le polemiche sui cartelloni in difesa dei padri separati, affissi nelle scorse settimane dall’associazione ’Genitori sottratti’, a rispondere sono meloniani e leghisti. Clancy, infatti, nel leggere gli attacchi ("fascio-femministe appese sempre", "vomitevole", "schifosa" e via così) non ha lesinato critiche a Fratelli d’Italia, accusata di fomentare l’odio.
Parole che non condivide la capogruppo meloniana Francesca Scarano: "Rimane profondo dispiacere per l’attacco immotivato da parte della vicesindaca Clancy sollecitata a rivedere la sua posizione sulla difficile situazione di molti padri separati che spesso hanno difficoltà enormi in città anche nel rapporto con i servizi sociali". La speranza, fa sapere la numero uno di FdI in Comune, "che ci sia una presa di coscienza sulla reale situazione e su quanto sia importante contrastare anche la violenza psicologica e tutelare tutti i diritti. Chiederemo una udienza conoscitiva per affrontare meglio la questione chiamando anche l’ associazione che ha voluto evidenziare anche tramite i manifesti contestati che talvolta la violenza è anche verso i padri".
Solidarizza con Clancy, Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega: "Totale solidarietà alla vicesindaca per le minacce e gli insulti ricevuti, totalmente al di fuori dal perimetro della democrazia e irricevibili, da denuncia".
Il leghista, però, replica alle parole di Clancy sul centrodestra, reo di fomentare l’odio: "Trovo impropria l’accusa, in collegamento a quanto accaduto, anche perché se dovessimo usare lo stesso parametro per le minacce di morte o gli insulti quotidiani che arrivano di continuo a ognuno di noi, me per primo, allora dovremmo dire che la sinistra fomenta l’odio di mestiere. Io ho perso il conto delle minacce e degli insulti ricevuti. La realtà è che c’è chi è capace di dialogare e confrontarsi con idee diverse dalle proprie, criticando e contrapponendosi politicamente, senza insultare e minacciare, nel segno della democrazia, e chi non è in grado, e dovremmo essere sempre tutti uniti, come politici e come comunità, di fronte alla violenza verbale e fisica".
Da qui, di fronte a queste situazioni, "la solidarietà e il sostegno reciproco – che ho dato anche personalmente a Clancy – sono la strada migliore per mostrare coi fatti che la politica fatta di democrazia e dialogo, non solo è possibile, ma è la strada migliore da prendere", conclude Di Benedetto.
red. cro.