FRANCESCO PANDOLFI
Cronaca

Fino a 100 messaggi al giorno poi gli insulti e le minacce all'ex: denunciato il cuoco 52enne

L'uomo è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna

Donne vittime di maltrattamenti

Donne vittime di maltrattamenti

Imola, 5 settembre 2023 - Insultava, umiliava e minacciava l'ex compagna, mettendo in atto azioni oppressive e colpevolizzanti che hanno spinto la donna, una cinquantacinquenne italiana, a rivolgersi ai carabinieri. L'uomo, un cinquantaduenne italiano, cuoco di professione, è ora indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi e sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna.

Secondo il racconto della vittima, il cinquantaduenne, che la donna ha conosciuto nel 1999, per poi sposarlo nel 2023, e con cui ha avuto un figlio, negli anni si è mostrato sempre più oppressivo e minaccioso, arrivando a insultare la moglie con frasi del tipo: "Stupida! Cretina!", umiliandola e incolpandola per alcuni dei loro problemi economici. La donna ha inoltre raccontato ai carabinieri che nel 2016, al culmine di una lite domestica, era scappata di casa temendo per la sua incolumità e aveva denunciato il marito che però al termine dell'iter processuale era stato assolto.

I due erano rimasti insieme, ma il loro rapporto è presto peggiorato. Qualche settimana fa, infatti, il cinquantaduenne ha iniziato a molestare la donna con telefonate, messaggi e anche email, fino a 100 al giorno, con frasi minacciose che hanno spinto la vittima a denunciare nuovamente l'uomo. Il racconto della donna è stato confermato dal figlio ai carabinieri. Il ragazzo ha riferito ai militari dell'Arma che la madre era vittima di azioni oppressive e colpevolizzanti da parte del padre che metteva in atto ogni tipo di violenza psicologica per umiliarla.

Come ha riportato il Giudice per le Indagini preliminari che ha firmato l’ordinanza della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa: “Si ravvisa la sussistenza dell’elemento materiale del reato in oggetto e che consiste nella reiterazione nel tempo di più condotte maltrattanti che, valutate nel loro insieme, hanno determinato uno stato di sofferenza morale della parte offesa, realizzano la condotta tipica del reato”.