
Marco Marricchi, capo del centro Direzione investigativa antimafia di Bologna: «Alla mafia piace mimetizzarsi»
L’Emilia-Romagna è terza in Italia per interdittive antimafia. Solo nel 2024 le Prefetture di tutta la regione ne hanno emesse 109, 45 nel primo semestre e 64 nel secondo. Davanti ci sono solo Campania (241) e Sicilia (116). Segno "di un’attività giurisprudenziale molto forte", spiega Marco Marricchi, capo del centro Direzione investigativa antimafia di Bologna. Un fenomeno, quello mafioso, analizzato nello specifico nella relazione annuale. E per l’Emilia-Romagna si parla "di professionisti, imprenditori e amministratori locali ’vicini’ alla criminalità organizzata". Associazioni a delinquere di stampo mafioso che sono camaleontiche, in grado di cambiare pelle in relazione all’ambiente in cui agiscono, "una mafia a cui piace mimetizzarsi, che dell’esterno non sembra esistere, mentre la nostra attività ne dimostra invece l’esistenza", prosegue Marricchi. La ’ndrangheta è la più attiva, soprattutto sotto il profilo economico-finanziario con ingenti movimenti di denaro e rapporti con imprenditori collusi. A Bologna si possono citare soggetti vicini alla cosca Farao-Marincola di Cirò (Crotone), Piromalli di Gioia Tauro (Reggio Calabria) e Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia). Imprenditoria edile, settore tecnologico, materie plastiche e ristorazione sono i settori più colpiti. "Fatture false e riciclaggio sono reati importanti. Seguendo il denaro si scoprono organizzazioni mafiose", prosegue Marricchi. Riguardo la matrice camorristica nella provincia di Bologna si segnala il clan dei Casalesi con attività di riciclaggio e reinvestimenti immobiliari. Ma anche nel settore della ristorazione. Meno presenti, anche se non scomparse del tutto, le organizzazioni siciliane come Cosa Nostra. Insomma, lati perlopiù economici, vista il flusso di denaro in regione, con la parte di attività militare più relativa, "a cui ricorrono solo con ’extrema ratio’", racconta ancora Marricchi. Solo nel 2024, in città, sono state segnalate operazioni come ’Nero ice cream’, ’Aspromonte emiliano’, ’Golden brick’, ’Pizza time’ e ’Muratore’. Ma anche le mafie straniere sono presenti nel territorio, soprattutto da Pakistan, Cina, Albania, Nord Africa e Nigeria. E le istruttorie per gli appalti pubblici, nel 2024, in Emilia-Romagna sono aumentate del 2,97% rispetto al 2023: trend superiore al nazionale.
Nicholas Masetti