Bologna, intimidazioni alla Musti. Rafforzata la sua scorta

Solidarietà alla procuratrice generale dal sindaco Matteo Lepore. Indagini per individuare gli autori della lettera e dell’imbrattamento

Il procuratore generale reggente Lucia Musti, oggetto di intimidazioni

Il procuratore generale reggente Lucia Musti, oggetto di intimidazioni

Bologna, 2 aprile 2022 - La tutela della procuratrice Lucia Musti, reggente della Procura generale in Corte d’Appello, dopo gli episodi di intimidazione di cui è stata oggetto, verrà rafforzata. Attualmente il magistrato ha già una scorta, affidata ai carabinieri, che è stata rimodulata dalla Prefettura, dopo le vicende ora oggetto di un’inchiesta tesa ad individuare gli autori sia dell’imbrattamento del portone dell’abitazione della procuratrice, sia della lettera recapitata in Procura generale, a palazzo Baciocchi. Missiva con chiari riferimenti al discorso pronunciato da Musti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, in cui aveva definito Bologna e l’Emilia-Romagna terra di mafie. La procuratrice Musti, che dal 21 marzo presiede anche il collegio giudicante del processo di secondo grado ‘Grimilde’ contro la ‘ndrangheta, ha preferito non commentare la vicenda. Ma tanti sono gli attestati di solidarietà nei confronti dell’alto magistrato, a partire dal sindaco Matteo Lepore, che ha parlato di "Azioni gravi per le quali auspichiamo vengano presto individuati e puniti i responsabili. Le nostre istituzioni – dice Lepore – continueranno a lavorare insieme, per quanto di rispettiva competenza, per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata ad ogni livello". Parole a cui fa eco il deputato del Pd Andrea De Maria: "Quanto è accaduto è davvero grave – ha commentato – e non va sottovalutato. Auspico che i responsabili siano individuati al più presto. La lotta alla mafia e alle organizzazioni criminali deve più che mai rappresentare una priorità. Nella consapevolezza che si tratta sempre di più di un gravissimo fenomeno criminale presente in tutto il Paese".

Per l’Associazione nazionale magistrati, "i vili attacchi rivolti al Procuratore generale dimostrano ancora oggi, a distanza di 30 anni dalla morte di Falcone e Borsellino e alla vigilia delle celebrazioni, che di mafia non si può ancora liberamente parlare. Facciamo nostre e ribadiamo le parole del Procuratore generale, basate sulla lettura attenta dei dati giudiziari e profonda conoscenza del fenomeno, esprimendole vicinanza e solidarietà per le conseguenze che sta in prima persona subendo". Solidarietà alla procuratrice anche dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Ui. E pieno sostegno a chi "lavora per lo Stato e combatte la mafia, cercando di smascherare eventuali infiltrazioni criminali", dal senatore della Lega Andrea Ostellari. Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia parla di atti "gravissimi e non devono essere sottovalutati, meritano la massima attenzione. "Tutte le Istituzion devono assumere la lotta alle mafie come impegno prioritario", le parole del deputato dem Francesco Critelli.

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