Ironman, un’impresa da 9 milioni. Impennata del volume d’affari

Il maxi evento sportivo è in programma in Romagna fino a domenica. In un anno +3,7 milioni d’indotto .

Ironman, un’impresa da 9 milioni. Impennata del volume d’affari
Ironman, un’impresa da 9 milioni. Impennata del volume d’affari

di Roberto Romin

CERVIA (Ravenna)

È un ‘nuota, pedala e corri’ da quasi 9 milioni di euro quello che sta muovendo l’Ironman, organizzato per la sesta volta a Cervia e che si estende in tutta la Romagna. Secondo le stime elaborate da Trademark Italia per Unioncamere Emilia Romagna, la grande kermesse degli uomini (e delle donne) d’acciaio, porterà ad un volume d’affari di 8,7 milioni di euro. Che, già così, costituisce un dato degno di nota. Ma che assume una valenza clamorosa, se rapportato ai 5 milioni di euro della precedente edizione, quella del 2022. Un incremento del 74%, di cui beneficerà tutto l’indotto (pernotti, ristorazione, shopping e intrattenimento), e che diventa un parametro importante anche per la prossima edizione, sempre a Cervia. Lo spettacolo dell’Ironman 2023, in programma da ieri fino a domenica, sta anche nei numeri. Uno spettacolo che ha richiamato 6.000 atleti da 98 Paesi. Seimila atleti (il 60% stranieri), che diventano 20.000, allargando la platea a tecnici, membri dei rispettivi staff e accompagnatori. Le presenze turistiche stimate sono 45.000, tanto che, per trovare un ‘posto letto’, gli atleti si sono spinti anche nelle strutture dell’entroterra.

Insomma, il business dell’Ironman è ampiamente certificato, e si inserisce in un quadro di eventi sportivi sul quale la Regione Emilia Romagna ha puntato forte. Sport e destagionalizzazione sono diventate le parole chiave. D’altronde, solo per i 9 principali eventi di questo settembre 2023 (Moto GP a Misano, Coppa Davis a Bologna, Ironman di Cervia, Dragon Boat a Ravenna, Nove Colli di Cesenatico, Pro tour di bach volley a Cervia, Mondiale di motonautica a Monticelli d’Ongina, World sports games dello Csit a Cervia e Cesenatico ed Europei di volo acrobatico a Pavullo) si stimano 390mila presenze turistiche ed un volume d’affari di oltre 100 milioni di euro. Numeri che fanno riflettere e che ormai pongono la ‘Sport Valley’ emiliano romagnola come autentico ‘case study’ a livello internazionale. Una intuizione che ha trovato terreno fertile in una terra abituata da sempre a inventare (la mucillagine dell’89 sconfitta con l’intrattenimento) e a rialzarsi (il maltempo dello scorso anno e l’alluvione di maggio). Imprenditori saggi e reattivi hanno fatto il resto: "L’ironman – ha spiegato Claudio Fantini, che ha trasformato il suo Fantini Club nel centro di gravità dell’evento – ha fatto breccia nella nostra terra, perché si sposa perfettamente con la trasversalità dell’offerta. Sembra una contraddizione, ma l’Ironman è diventato uno sport di nicchia, restando contemporaneamente un evento per tutti. Gli stranieri che arrivano in Romagna, non si fanno troppe domande. Però hanno bisogno di risposte. Prima di tutto, devono dormire. E noi dobbiamo essere pronti a soddisfare ogni esigenza. Dal ‘posto tenda’ in campeggio, ad una stanza nell’hotel a 5 stelle, il nostro territorio è capace di soddisfare ogni richiesta".