REDAZIONE BOLOGNA

Isabella Conti: nidi gratuiti e sostegno al Terzo settore tra le priorità regionali

Isabella Conti punta su nidi gratuiti, supporto psicologico per giovani e mappatura delle fasce grigie in Emilia Romagna.

Isabella Conti, assessora al Welfare, Scuola, Terzo settore e Politiche per l’infanzia

Isabella Conti, assessora al Welfare, Scuola, Terzo settore e Politiche per l’infanzia

Nidi gratuiti per tutti entro la fine del mandato; sgravi finalizzati all’assunzione di giovani nelle società del Terzo settore; una mappatura delle ’fasce grigie’ delle famiglie in difficoltà per sostenerle adeguatamente. Isabella Conti, già sindaca di San Lazzaro e neoassessora regionale a Welfare, Terzo settore, Politiche per l’infanzia e Scuola, traccia alcune priorità concrete da raggiungere nei prossimi 5 anni.

Assessora Conti, visto il monte di preferenze - oltre 20mila - raccolto alle ultime elezioni regionali, non avrebbe preferito il ruolo di vicepresidente?

"No, sulla scelta c’è stata una perfetta sintonia tra me, il presidente Michele de Pascale e Irene Priolo. È stata una decisione condivisa da tutti e tre: siamo stati concordi nel valorizzare Vincenzo Colla, riferimento importante per noi".

In campagna elettorale, lei ha puntato molto sulla gratuità dei nidi. È una misura che si può estendere a tutta la regione?

"Da anni, la Regione eroga contributi ai Comuni per l’abbattimento delle rette dei nidi, è grazie a questo che, a San Lazzaro, abbiamo potuto garantire la gratuità totale del servizio. Successivamente, sono stati effettuati investimenti anche per i comuni montani e aree interne, zone a rischio di abbandono, per offrire nidi gratuiti. È una misura che ha un impatto positivo su tutti: sui bambini, sulle giovani coppie e sulle comunità".

Quindi?

"In futuro, penso che la Regione debba sostenere i Comuni affinché possano aumentare progressivamente i posti disponibili nei nidi, così da garantire l’accesso a tutti. A Bologna, ad esempio, il sindaco Lepore ha investito molto su questo: siamo passati da 600 bambini in lista d’attesa nel 2021 a 200 oggi, con l’obiettivo di azzerarli entro la fine del mandato, in parallelo alla gratuità per tutti, che sarà totale entro la fine dei prossimi 5 anni grazie agli investimenti regionali".

Tra i suoi progetti c’è anche il supporto psicologico per i giovani fino a 26 anni. Come funzionerà?

"Dobbiamo creare momenti di supporto esistenziale per i giovani. Coinvolgeremo i professionisti del settore e garantiremo un coordinamento efficace, sia all’interno delle scuole superiori che all’esterno, nelle case di comunità, e centri per le famiglie e l’adolescenza. Prevediamo assunzioni e collaborazioni con diverse realtà".

C’è chi obietta che non sia sostenibile...

"Disturbi alimentari, dismorfismo corporeo, atti di autolesionismo, ansia e malessere esistenziale, stanno crescendo in modo preoccupante. Investire in questo ambito significa prevenire e, quindi, fare un investimento sociale, culturale ed economico".

Sempre più famiglie sono in difficoltà economica, come si può rispondere attraverso il Welfare?

"Vogliamo essere la prima regione in Italia a mappare le cosiddette “fasce grigie” della popolazione, ovvero quelle persone che, pur non rientrando nei parametri di povertà estrema, vivono comunque grandi difficoltà economiche e sociali. La classe media si sta impoverendo e gli strumenti di welfare che abbiamo oggi sono stati tarati su una realtà che non esiste più. Per esempio, una famiglia che non riesce a pagare una gita scolastica o una badante per un anziano, ha bisogno di interventi mirati. Dobbiamo creare dei trampolini che permettano a queste famiglie di ripartire".

Come applicherà la delega al Terzo settore?

"Dall’assistenza allo sport, passando per la cooperazione sociale, il Terzo settore aiuta a erogare servizi e a mantenere la dignità di tanti cittadini. Voglio sostenere e implementare questo settore, incentivando le assunzioni e creando sgravi mirati".

Infine, la Scuola. Un tema spesso controverso.

"È una priorità assoluta. Voglio lavorare a stretto contatto con insegnanti ed educatori, ascoltandoli e coinvolgendoli, per far capire che li consideriamo fondamentali. Credo che solo tenendoci per mano – istituzioni, sindacato, insegnati, famiglie e studenti – possiamo fare passi avanti importanti".