Bologna, chiude l'istituto Santa Giuliana: materne ed elementari senza casa

Le suore vendono l'immobile a causa di costi alti e crollo delle vocazioni. Famiglie sotto choc: "Stiamo cercando un’alternativa da soli, nessuno ha pensato ai nostri figli"

L’istituto tra via Mazzini e via Albertoni delle Suore Mantellate Serve di Maria

L’istituto tra via Mazzini e via Albertoni delle Suore Mantellate Serve di Maria

Bologna, 27 novembre 2022 - Istituto Santa Giuliana, si sbaracca. Le Suore Mantellate Serve di Maria di Pistoia hanno deciso di vendere il maxi edificio all’angolo tra via Mazzini e via Albertoni (due ingressi: civico 90 su via Mazzini e civico 2 su via Albertoni) che ospita una materna, un’elementare e un convitto da 50 camere. Destinando poi il ricavato ad opere assistenziali. Il perché dell’alienazione è costi molto alti e zero vocazioni. Già nel 2013, a causa della mancanza di vocazioni e quindi di consorelle, la Congregazione diede in gestione materna ed elementare paritarie alla cooperativa Istituto San Gregorio di Firenze. Le suore lasciano via Mazzini. Il contratto con la cooperativa, a giugno, si conclude.

Con il risultato di lasciare a spasso, da settembre, 20 bimbi della materna e 58 dell’elementare. Per non parlare delle maestre, delle dade e della segreteria licenziate. Titoli di coda per la storia educativa di 90 anni delle Suore Mantellate in città.

Film, purtroppo, già proiettato e anche di recente. A maggio 2021 le Suore della Carità di San Giovanna Antida Thouret annunciano la fine dell’Istituto paritario San Vicenzo De Paoli di via Montebello. Una ventina di bimbi della materna, un’ottantina dell’elementare e 15 maestre devono cercare un banco. Ancora prima, a fine anni Novanta, entrò in crisi l’Istituto paritario Sant’Alberto Magno di via Palestro (dalla materna al liceo).

Le poche vocazioni costrinsero le suore Domenicane di Santa Caterina da Siena ad aprire il doloroso fascicolo. Qui però, l’happy end ci fu: nacque l’omonima Fondazione che, dal 2001, occupa l’istituto. Genitori, docenti e suore si sono seduti attorno ad un tavolo, salvando una storia educativa secolare e dandole anche nuova linfa.

"Il 21 novembre siamo stati convocati ad una riunione in cui si accennava che si sarebbe deciso il futuro dell’Istituto", racconta una mamma delle Santa Giuliana. Nessuno sa niente, si ipotizza un cambio di gestione, nulla più. Quel giorno mentre i genitori incrociano maestre, dade e segretaria "sconvolte e in lacrime". Dall’altra parte del tavolo, le famiglie si trovano le suore accompagnate da avvocato e la cooperativa. Il fulmine della vendita si abbatte su di loro. "Ci raccontano di vaghe trattative in corso per la scuola, promettendo di tenerci al corrente. Nessuno si è fatto sentire".

Curia e Fism (Federazione Scuole materne) sono informate. "Ci siamo subito attivati per accompagnare i dipendenti e le famiglie per un ricollocamento adeguato", spiega Rossano Rossi, presidente provinciale Fism che, riferendosi al caso del San Vicenzo, aggiunge con amara ironia: "Almeno qui ci hanno informato in tempo". "Siamo sconvolti – rivelano i genitori –. La scuola stava raccogliendo le iscrizioni per il prossimo anno. Ora ci stiamo muovendo in autonomia per cercare un’alternativa, facendo il possibile per mantenere i gruppi-classe. L’Istituto non ci ha proposto niente. La cooperativa afferma di aver subito la decisione, ma qualcuno ha mai pensato ai nostri figli?".

 

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