
Jessica Cantoni e, in alto, Marcella Di Folco, attivista e consigliera
La curiosità di una bambina verso una meravigliosa parrucca si trasforma, pagina dopo pagina, in un viaggio alla scoperta della diversità: non qualcosa da temere, ma una ricchezza da esplorare. Nel libro ’Nella parrucca di Marcella’ (Ed. BeccoGiallo), scritto da Jessica Cantoni e illustrato da Gianluca Sturmann, è ispirato alla figura di Marcella Di Folco, prima consigliera comunale trans al mondo e figura fondamentale dell’attivismo in Italia. Il libro sarà presentato oggi alle 18 in Salaborsa, con la vicesindaca Emily Clancy, Porpora Marcasciano, presidente della Commissione Pari Opportunità, e l’assessore alla Cultura Daniele Del Pozzo.
JeCantoni, perché ha scelto di raccontare la figura di Marcella Di Folco, e che cosa ha da insegnarci? "Da piccola incrociavo quotidianamente Marcella nel mio quartiere, la sua presenza mi affascinava. È stata una figura di straordinaria tenacia, capace di dare visibilità e dignità alle persone trans. Su di lei esistono testimonianze preziose rivolte agli adulti. Ho pensato che lo sguardo di una bambina potesse offrire una chiave nuova, ancora poco esplorata, per raccontare Marcella alle persone più piccole: uno sguardo capace di coglierne l’essenza con curiosità e meraviglia. Porpora Marcasciano, nel libro, scrive affettuosamente ’Si diceva che prendesse tutti per sfinimento’. A me piace pensare che sia proprio questo il suo lascito: combattere il silenzio con un rumore martellante".
Si tende a pensare che i pregiudizi su questo tema siano radicati soprattutto negli adulti, mentre i bambini appaiono più aperti e privi di stereotipi. Lei è d’accordo? "Sono tutt’altro che un’esperta di infanzia, ma credo che molto spesso i bambini apprendano e interiorizzino anche segnali non verbali, pregiudizi impliciti trasmessi dagli adulti. Inoltre, si stanno assottigliando sempre di più gli spazi in cui poter fare esperienze spontanee, fondamentali per alimentare la capacità di scoprire il mondo autonomamente: come genitore sono spesso caduta in questo errore".
Gianluca Sturmann, nella narrazione per bambini l’illustrazione ha un peso fondamentale: quale è stato il suo approccio? "Trovo sia molto importante che il segno grafico, le forme e i colori, siano utilizzati per veicolare dei messaggi. In questo albo illustrazioni e colorazione hanno un significato simbolico, suggeriscono stagioni diverse, ma indicano anche alla protagonista che si può guardare oltre le cose quando tutto ci sembra cupo e grigio, e che stare insieme è una conquista da celebrare, anche con una festa! È stato molto divertente arricchire le pagine di riferimenti visivi a Bologna: la storia è di fantasia ma contiene spunti tratti da luoghi e fatti reali".
Alice Pavarotti