Bologna, caccia al killer di Budrio. Del Sette: "Ci aspettavamo di prenderlo prima"

Il comandante generale dei carabinieri: "Impegno assoluto, sono ottimista". Misteriosi i contatti di Igor con la Serbia

Continuano senza sosta la ricerche di Igor-Norbert (foto Bp)

Continuano senza sosta la ricerche di Igor-Norbert (foto Bp)

Bologna, 20 aprile 2017 - Continuano senza sosta le ricerche nelle campagne tra l’Argentano e la Bassa bolognese, in particolare tra boscaglia e canali di Campotto e Marmorta. Igor Vaclavic, alias Norbert Feher è ancora latitante.  E' ricercato per gli omicidi del barista di Budrio Davide Fabbri e della guardia ecologica di Portomaggiore Valerio Verri. Gli inquirenti si dicono quasi certi che si trovi ancora nella cosiddetta ‘zona rossa’, un fazzoletto di campi, canali e macchie d’alberi tra Argenta e Molinella. I controlli del territorio da parte dei carabinieri dei reparti speciali si sono fatti, in questi giorni, ancora più intensi. Di ieri un blitz in una casa abitata in via Fiume Vecchio: fino a tarda serata i Ris hanno repertato materiale e sembra che i cani addestrati abbiano fiutato tracce recenti, all'esterno del caseggiato. Sarebbe un'ulteriore conferma che il killer in fuga, che da anni frequenta queste zone, sia ancora nell'area.

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"Io sono assolutamente ottimista, conosco i carabinieri da tanti anni, so l'impegno che stiamo mettendo nelle ricerche sul posto e nelle indagini, siamo impegnati su tanti fronti. Ci vorrà il tempo che ci vorrà, ma come già accaduto per altri gravi fatti per i quali si riteneva improbabile se non impossibile la cattura, ce la faremo", afferma il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette da Castel Maggiore, dove ha preso parte alla cerimonia di commemorazione dei carabinieri Cataldo Stasi e Umberto Erriu, vittime 29 anni fa della banda della Uno Bianca.

Del Sette rassicura così anche il sindaco di Budrio, Giulio Pierini, che ieri ha espresso la sua delusione per la mancata cattura di Feher: "I primi ad aspettarci un risultato più veloce eravamo noi - ha detto - .Si lavora per ottenere il risultato con altissime professionalità e con un impegno assoluto, e ripeto che ci vorrà il tempo necessario. Potrei citare diversi casi in cui poi si è arrivati alla soluzione: alcuni gravi reati aspettano che l'autore venga assicurato alla giustizia, ma non per questo diminuisce la determinazione a ricercarlo". E poi: "Stiamo facendo uno sforzo notevolissimo. Poche volte credo che sia stata messa in campo tanta forza in uno spazio così ristretto per proteggere la popolazione di un'area piuttosto limitata, e per così tanti giorni". 

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Le ricerche nel Ravennate / FOTO

DALLA SERBIA - Intanto restano misteriosi i presunti contatti in Serbia di Vaclavic-Feher, inchiodato – sul fronte investigativo – dalle impronte e dal dna estrapolato nel corso delle indagini sui due fatti di sangue di Budrio e Portomaggiore.

Secondo fonti giornalistiche a Subotica, la città del nord della Serbia a ridosso del confine con l'Ungheria, della quale il killer sarebbe originario, Szusza (o Szuszana) Bergel - presunta madre dell'uomo - da tre giorni non risponde a chi bussa continuamente alla sua abitazione in via Proleterskih Brigada al civico 150 a Subotica. Anche il suo numero di telefono fisso risulta libero ma nessuno risponde. La donna risulta essere tra le persone in contatto con il killer sul suo profilo Facebook, insieme a Nandor Feher (forse suo padre), Silvija Feher (forse sua sorella) e Julianna Zita Feher. Anche il telefono fisso di Nandor Feher risulta libero ma nessuno risponde. 

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