Killer di Budrio, il video della ferocia di Igor. "Il dolore si rinnova"

Il legale della famiglia del barista ucciso alla Riccardina: "Si va a rivangare un momento drammatico". Il serbo ricercato senza successo da un mese e mezzo

Igor-Norbert nel bar di Budrio in un'immagine del video diffuso dal Tg1 (Ansa)

E' la sera del primo aprile Norbert Feher, alias Igor Vaclavic fa il suo ingresso in un bar di Riccardina di Budrio, nel Bolognese, gestito da Davide Fabbri. Appena entrato nel locale che vuole rapinare - in abiti mimetici e un fucile in mano - viene affrontato dal proprietario mentre due clienti si muovono ai lati della sala. Fabbri, riesce a impossessarsi del fucile e a inseguire il malvivente che entra in un altro vano dove, poi, farà fuoco con una pistola uccidendo il proprietario del bar. E' quanto si vede qui in un frame tratto da in un video, mostrato in esclusiva dal Tg1. Nelle immagini si vede comparire anche la moglie del barista ucciso, che tiene in mano un telefono e una scopa che le viene strappata dal killer prima di uscire e fuggire dal bar teatro dell'omicidio e far perdere le proprie tracce nelle campagne tra il Bolognese e il Ferrarese, dove è tuttora ricercato da oltre trenta giorni. ANSA/TG 1 ++ +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Bologna, 15 maggio 2017 –  Il video che mostra gli ultimi istanti di vita di Davide Fabbri, il barista di Riccardina di Budrio, ucciso la sera del primo aprile nel suo locale, "rinnova il dolore". È la considerazione che fa il difensore della famiglia, Giorgio Bacchelli, dopo la diffusione delle immagini nel Tg1 di ieri sera.

Il filmato mostra come lo spietato killer Norbert Feher alias Igor Vaclavic, meglio conosciuto come Igor il russo, ammazza Fabbri al culmine di un tentativo di rapina finito male. E tutti hanno visto quanto quest’uomo, ricercato senza successo dai carabinieri da un mese e mezzo, sia crudele e determinato nell’uccidere chi si mette sulla sua strada.

Per il legale, al di là di come sia arrivato il filmato ai media, "si va a rivangare un momento drammatico" per la vedova, che ha aveva già "un ricordo immediato e diretto della situazione".  

Sull'argomento è intervenuto anche il difensore d'ufficio di Norbert-Igor, Cesare Pacitti, nell'ambito dell'inchiesta di Bologna: "Avrei preferito maggiore riservatezza, almeno fino a quando non si entrerà nel contraddittorio vero e proprio. Da parte mia c'è il massimo rispetto per il dolore della famiglia - della vittima, ma, aggiunge, di tante cose - bisognerà parlarne in sede processuale". 

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Nel video si vede Igor entrare con il fucile in mano, vestito con l’ormai famigerata giacca mimetica e con il volto coperto da cappello e fazzoletto. Minaccia i presenti, vuole i soldi dell’incasso. Poche centinaia di euro. C’è un cliente, terrorizzato. Il titolare, Davide Fabbri, entra nel campo visivo solo dopo alcuni secondi e si avvicina al rapinatore. È un attimo. Si avventa su di lui e tenta di strappargli il fucile. Nasce una colluttazione, parte un colpo che finisce sul pavimento (i pallini di rimbalzo feriscono un cliente). Fabbri alla fine ha la meglio. Si impossessa dell’arma e la brandisce come un bastone, poi colpisce Igor, che fugge. Il barista lo insegue, cambia la telecamera e si vede che passano a fianco del bancone e vanno nel retrobottega. È l’ultima immagine di Davide Fabbri.

Quello che succede di là lo si sente soltanto. Il killer nel frattempo ha estratto una pistola, quella rubata qualche giorno prima a un vigilante ferrarese, e spara. Il rumore secco del colpo. Poi più nulla. Il video continua. Appare Maria, la moglie di Davide, con una scopa in una mano e il cellulare nell’altra. Sono fotogrammi drammatici. Igor riappare e lei gli grida in faccia: "Vuoi ammazzare anche me?". Lui si avvicina, pochi istanti che durano in eterno. Poi passa oltre, esce. Prima di sparire nella notte, rientra per recuperare il fucile, dimostrando grande freddezza. Quindi imbocca l’uscita. Il video termina qui.

Otto giorni dopo l’omicidio di Budrio, una pattuglia di guardie ecologiche incrocia Igor-Norbert a Portomaggiore durante un banale controllo antibracconaggio. Lui è alla guida di un Fiorino rubato. Non dà loro il tempo di fare nulla. Spara per primo. Senza esitazione né pietà. Uccide la guardia volontaria Valerio Verri, è il secondo delitto in una settimana (è indagato anche per un terzo omicidio avvenuto nel Ravennate nel 2015). Il collega Marco Ravaglia resta ferito e si salva solo fingendosi morta. Igor gli urla ‘bastardo’ e gli ruba la pistola. Poi scappa sul fiorino. Poco dopo, una pattuglia dei carabinieri lo incrocia, ma lui ferma l’auto e si butta in un boschetto. Da allora è un fantasma.

 

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