di Federica Orlandi
Domani le discoteche dell’Emilia-Romagna possono tornare a ospitare sulle proprie piste giovani danzanti e felici. Con delle restrizioni – distanze di due metri, favorire l’aperto, ingressi contingentati –, certo, ma intanto si torna un pochino alla vita di prima.
Non è così, però, per le ’balere’.
Nei centri sociali per anziani, già tanto colpiti dal Coronavirus, la normalità ancora è lontana, dato che mancano due aspetti fondamentali della vita comune che, prima della pandemia, li caratterizzava: il ballo a coppie e il gioco delle carte. Liscio e briscola, insomma.
A lanciare un appello alla Regione è proprio il presidente del circolo Arci Benassi, Simone Canè: "Dopo questa pandemia, riprendere le loro attività abituali sarebbe importantissimo per i nostri anziani associati – spiega Canè –. Il ballo poi si declinava nella doppia veste di attività ’sportiva’, con i nostri corsi di danze di vario tipo, dal liscio al Lindy hop al Country, ma anche di attività ludico-ricreativa, importantissima per gli anziani".
Del resto, prosegue il presidente, non si capisce per quale ragione le piste da ballo dei centri anziani dovrebbero essere più pericolose di quelle delle discoteche: soprattutto alla luce del fatto che "noi prenderemmo tutte le misure di sicurezza necessarie e consentiremmo di accedere ai balli di coppia soltanto ai congiunti. Coppie di mariti e mogli che così possono tornare al loro svago preferito, in completa sicurezza, dato che già vivono insieme".
Dunque, richiedendo che vengano indossate correttamente le mascherine e adottate le altre misure di protezione individuale, assieme appunto alla clausola per cui i balli di coppia vedano in pista soltanto congiunti, secondo il presidente del circolo alle porte di San Lazzaro i rischi sarebbero pressoché azzerati. E sia i corsi, sia gli svaghi serali, potrebbero ricominciare, proprio come le discoteche. "Danzando con un congiunto non si rischia di più che a giocare a biliardo, o a bocce, attività che invece sono state già da qualche tempo consentite nei circoli e nei centri sociali e culturali", riflette Canè.
Potersi scatenare nella ’balera’ però non è la sola attività preferita degli anziani che frequentano l’Arci Benassi. Anzi, forse nella classifica è soltanto al secondo posto: perché l’attività principale e più gettonata – anche e forse soprattutto nell’immaginario comune – è il gioco delle carte. Tra una partita a briscola, un torneo di burraco o di scala quaranta, mattine, pomeriggi e serate filano via in allegria.
Anche in questo caso, però, ancora niente da fare: le norme mirate a contrastare la diffusione del virus Covid-19 lo proibiscono. E, per il momento, non ci sono date di ’libera tutti’ in vista. A differenza di bocce, stecche e boccini da biliardo e persino dei giochi da tavola ("a piccoli gruppi", si ricorda), infatti, non è possibile sanificare le carte da gioco dopo ogni turno. Quindi, restano vietate.
"Anche in questo caso, noi saremmo pronti a ricominciare garantendo la sicurezza dei nostri associati – sottolinea il presidente dell’Arci Benassi –: se si indossano la mascherina e i guanti e se ciascun giocatore si igienizza le mani ogni volta che tocca il mazzo di carte, il rischio che si diffonda un contagio è davvero minimo".
Mentre in alcune città c’è chi si ingegna e, pur di giocare, suggerisce soluzioni più o meno praticabili (sanificare tavoli e sedie dopo ogni partita, tenere i mazzi di carte ’in quarantena’ per un paio di giorni dopo che sono stati utilizzati), in Emilia-Romagna per ora le cose stanno così. Nel frattempo però proprio domani ci sarà un tavolo con il governatore Stefano Bonaccini per discutere anche nuove linee guida.
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