L’arte al centro della rotonda "Farò incontrare natura e lavoro"

L’architetto zolese Filippo Pozzi ha vinto il concorso di idee per la scultura da collocare nella nuova opera stradale

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Il lavoro? E’ incontro tra natura e tecnologia. La vede così Filippo Pozzi, 28 anni, un diploma all’istituto d’arte e una laurea in architettura, fresco vincitore del bando che lo porterà a realizzare l’opera d’arte da collocare al centro della nuova rotatoria della Biochimica in via Roma, alle porte di Zola.

Uno snodo tra area urbana e distretto produttivo di rilievo dove lo scorso anno è stata conclusa l’opera stradale che ha contribuito a decongestionare il traffico. Un cantiere che si concluderà con l’installazione di una doppia lamina in acciaio Corten con incisi i profili di una ruota dentata affiancata al profilo di un albero. Con questa idea Pozzi ha convinto la giuria che lo ha preferito su una rosa di 34 concorrenti che da tutta Italia hanno inviato bozzetti e idee, ora esposti in una mostra al primo piano del municipio. "Due lamine si incrociano, due simboli coincidono e nasce un significato, Questo è il titolo dell’opera che ho presentato nella forma di un ‘leporello’ disegnato a china e colorato ad acquerello – racconta Pozzi, che ha ‘giocato in casa’ in quanto vive e lavora a Zola –. Le due lamine sono incrociate tra loro consentendo, a seconda del punto di accesso alla rotonda, di percepire visivamente ora un simbolo, ora un altro, ora i due simboli coincidenti. Ingranaggio e albero a stretto contatto rappresentano lavoro ed ecologia intesa in senso ambientale, economico e sociale, come la intende la nostra Costituzione, e come ne parla Papa Francesco", racconta l’autore, già impegnato nella progettazione definitiva di un’opera che potrà essere messa al centro della rotonda già prima dell’estate.

g. m.

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