L’ex politico, l’avvocato e il ristoratore: ecco i ’cattivi’

I nomi degli indagati: da Bacci, il padrone di casa, fino a Cavazza, con un trascorso in Forza Italia

Luca Cavazza

Luca Cavazza

La ’Bologna bene’. L’imprenditore, l’agente immobiliare con legami in politica, l’avvocato e il ristoratore del ristorante di grido. Sarebbero loro i protagonisti, in sfarzose ville sui colli e gli appartamenti in zone chic della città, dei festini a base di cocaina e sesso per cui ora la Procura li accusa di spaccio e induzione alla prostituzione minorile.

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Davide Bacci, il padrone di casa alla Villa Inferno che ospitava le feste "a carattere prevalentemente sessuale" come le descrive il gip Magliaro, è il titolare di un’impresa edile della città. Lo sfarzo della sua dimora, nei pressi di Pianoro, è confermato da tutti i testimoni che l’hanno visitata. Adesso, si trova alla Dozza.

Luca Cavazza, invece, incensurato, è un agente immobiliare che a 27 anni ha già un lungo trascorso poltico: dopo essersi fatto le ossa in Forza Italia, alle scorse regionali di gennaio era candidato in lista con la Lega. Super tifoso della Virtus, è lui che, stando al racconto della diciassettenne da cui è partita l’indagine della Procura, l’ha "incuriosita per la sua leadership, mentre coordina il tifo con il megafono" e poi l’ha "convinta a seguirlo a casa di alcuni tifosi", appunto la famosa Villa Inferno. Ora è ai domiciliari, accusato di induzione alla prostituzione di minore e spaccio "lieve".

Poi c’è U. M., 45 anni, avvocato del Foro di Bologna, che, "si forniva di coca da alcuni clienti che difendeva", lo accusa la ragazzina davanti alle forze dell’ordine.

È lo stesso F. F., invece, a presentarsi alla giovane come uno dei soci di un noto locale del centro. Con lui, rivela la minorenne agli inquirenti, "ho avuto una relazione piacevole. Sono stata anche a casa sua".

Questi, che ora dovrà presentarsi alla polizia giudiziaria tre volte a settimana (così come l’avvocato), è accusato di spaccio, ma anche in questo caso solo nella "ipotesi lieve" prevista dalla legge dal 2014: secondo il gip, il suo ruolo era "prevalentemente quello di consumatore, tanto della sostanza stupefacente, quanto delle prestazioni" e dunque cadono per lui le accuse di induzione alla prostituzione minorile.

Alcuni dei protagonisti si conoscono da anni, altri sono quasi occasionali; ma secondo l’accusa del pm Stefano Dambruoso, esiste "un accordo, presumibilmente in forma orale, tra il Bacci e il capo ultras della Virtus (Cavazza, ndr), uno si sarebbe prodigato a reclutare e il secondo a organizzare e consumare festini, atti sessuali con prostitute anche minorenni ai propri ospiti", nella sua Villa fuori Pianoro.

f. o.

 

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