
Daniele De Paz (Comunità ebraica)
La bandiera israeliana che sventola accanto a quelle palestinese e della pace su Palazzo d’Accursio non garantisce la tregua. Tant’è che ieri pure il vessillo arcobaleno, mosso dal vento, era quasi nascosto.
La notizia del cessate il fuoco in Medio Oriente che ha portato il sindaco Matteo Lepore a esporre la Stella di David non è bastata a rasserenare gli animi. E, anche nella maggioranza di governo della città, sono arrivate le critiche. Da Coalizione civica in primis, ma anche dalla lista dello stesso Lepore. Ieri, però, il sindaco ha voluto gettare acqua sul fuoco. E alle parole della sua vicesindaca Emily Clancy che aveva fatto sapere di essere addolorata per lo striscione in cui veniva bollata "serva del Sionismo", ha risposto minimizzando: "È importante che ognuno esprima le proprie opinioni".
Non manda giù, invece, tali distinguo interni alla maggioranza di Lepore, Daniele De Paz, presidente della Comunità ebraica bolognese, che sul ’Carlino’ aveva definito il posizionamento della bandiera israeliana a Palazzo "un gesto distensivo".
"Va alimentato il dialogo. Basta tensioni", ha fatto sapere ieri. E, proprio in riferimento alle differenze politiche, ha invitato tutti all’"equilibrio", soprattutto "se si ricopre il ruolo di amministratori". De Paz, infatti, ha mostrato un certo disappunto: "Di fronte a queste parole della vicensidaca come si sarà sentito uno studente israeliano che vive a Bologna? Ci vuole buonsenso. Il tema non è prendere una parte, ma prendere parte a un processo che porti alla pace".
Obiettivo: arrivare al Giorno della Memoria in ricordo delle vittime dell’Olocausto in un clima sereno. Che ad oggi non c’è. "Siamo preoccupati", ammette De Paz. Il riferimento è anche alle parole di alcuni giovani palestinesi che all’ultimo presidio si sono detti "offesi" dalla bandiera d’Israele sul municipio.
ros. carb.