Passaggi anche notturni dei mezzi del trasporto eccezionale in centro, proiezioni tridimensionali da parte della Fagioli Spa con sistemi simili a Google Car e, complessivamente, un’operazione di montaggio a cuore aperto che chiederà tanta pazienza ai cittadini bolognesi. Deve ancora prendere forma compiutamente il piano logistico che Palazzo d’Accursio, assieme alla società Fagioli – che si occuperà della messa in sicurezza della Garisenda – deve mettere a terra per consentire la costruzione della cintura di protezione anti-crolli per la Torre malata. Ieri, sul Carlino, è stato Fabrizio Ferrari (direttore Emea di Fagioli) a spiegare dettagliatamente come diverrà la struttura "temporanea", che sarà costituita da grossi moduli d’acciaio, simili a "grandi mattoni Lego", che potranno essere anche smontati e rimontati a seconda delle esigenze del Comune. Ma questi pezzi, disegnati dall’engineering department della Fagioli e prodotti sempre dall’azienda leader mondiale del settore, dovranno essere trasportati dentro una città con strade e passaggi assai stretti.
A questo servirà il piano logistico, in corso di realizzazione. Probabile che il viaggio dei pezzi del ’tetris’ sarà compiuto in orari al riparo dal traffico cittadino, come le ore notturne e le prime luci dell’alba. Idem il montaggio, che avrà bisogno di una chiusura completa dell’area della Garisenda, in orari consoni. In più verrà utilizzato un Laser Scan per avere la precisa tridimensionalità dell’area, i pezzi d’acciaio non devono colpire le colonne dei porticati durante il trasporto. Tutto questo è stato oggetto di una riunione tra le parti due pomeriggi fa, si replicherà domani. Novità sensibili dovrebbero arrivare anche sulla raccolta fondi per salvare la Torre, crowdfunding privati che si affiancheranno all’Art Bonus utilizzabile dalle aziende.
Ieri sull’intervento d’urgenza è tornato il sindaco, a margine dell’inaugurazione al Savena del progetto partecipativo ‘Fossolo BenEssere insieme’. "Ci sono già stati diversi incontri alla luce dei quali abbiamo assegnato il progetto alla Fagioli – ha detto Lepore –. In questo momento stiamo lavorando ai sottoservizi, i fili e i cavi, per liberare l’area. Smonteremo l’attuale cantiere". Poi, quello della Fagioli "tecnicamente sarà un intervento molto complesso: dovremmo chiedere il coinvolgimento della città perché dovremo attraversare il centro storico per portare mezzi pesanti. La cintura sarà ingombrante e di un certo peso". Poi c’è il tema della richiesta di dimissioni, arrivate sia nei confronti di Lepore (sponda FdI), sia per l’assessore Borsari (sponda Lega). Dal sindaco fair play. "Mi tiro fuori dalle polemiche. Penso che abbia fatto un appello di grande saggezza Cesare Cremonini dicendo che dobbiamo tutti lavorare per la Garisenda. Borgonzoni dice che devo assumermi delle responsabilità? Siamo in due, lavoriamo insieme". Ancora poche certezze sul ’roster’ del comitato del restauro. Non sarebbero nel mirino ’archistar’ (smentite per ora le ipotesi Boeri e Cucinella), ma ditte specializzate.
Paolo Rosato