La battaglia giudiziaria per la verità: "Così si elimina la pista palestinese"

Per Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari, si tratta di una "sentenza molto importante". Soddisfazione del deputato Pd, Andrea De Maria: "Conferma che si è trattato di una strage fascista".

La battaglia giudiziaria per la verità: "Così si elimina la pista palestinese"
La battaglia giudiziaria per la verità: "Così si elimina la pista palestinese"

"Questa è una sentenza molto importante, perché elimina completamente la pista palestinese, grazie alle ultime desecretazioni volute dal governo Draghi, e la pista dell’attentato compiuto da spontaneisti armati. I Nar non agirono soli, erano collegati agli altri gruppi eversivi di allora e ai servizi segreti deviati. Ora ci concentreremo sull’appello a Paolo Bellini". Così Paolo

Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, commenta la conferma dell’ergastolo in appello per l’ex Nar Gilberto Cavallini. Una sentenza che "rappresenta un nuovo importante risultato, sul piano giudiziario, della battaglia per raggiungere la piena verità sul 2 agosto – commentano invece dal canto suo Sandro Ruotolo dalla segreteria nazionale del Pd e Andrea De Maria, presidente dei dem alla Camera –. Ancora una volta si conferma che si è trattato di una strage fascista, nell’ambito di un articolato disegno eversivo. La storia non si riscrive. Piuttosto, le istituzioni devono sostenere l’impegno per la verità dei familiari delle vittime e l’azione della magistratura, che sta facendo piena luce sulla strategia della tensione e i legami fra terrorismo nero, loggia massonica P2, settori deviati dello Stato".

Presente ieri in aula per la sentenza di secondo grado nei confronti dell’ex Nar, in rappresentanza del Comune, anche la vicesindaca Emily Clancy: "Una giornata di grandissima soddisfazione per tutta la città che ancora una volta si stringe attorno ai famigliari delle vittime, che hanno cercato con tenacia in questi anni verità e giustizia. Una verità che vediamo confermare mattone dopo mattone, anche con questa sentenza. La pista palestinese è stata definitivamente sconfessata, così come la tesi dello spontaneismo dei terroristi. I giudici hanno poi riconosciuto si sia trattato di una strage politica: questo mostra come il disegno fosse di minare l’ordine costituzionale e la vita democratica. Come Comune, parte civile nel processo, continueremo a far valere l’interesse della comunità nello scrivere una pagina definitiva di verità, accanto ai famigliari delle vittime".

Contro la decisione della Corte d’assise d’appello invece si scaglia uno dei difensori di Cavallini, che però ha rinunciato all’incarico per quanto riguarda questo processo, Alessandro Pellegrini: "Cavallini è il colpevole obbligato di un processo politico a senso unico", l’attacco.

Federica Orlandi

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