Non è un concetto scontato quello della ’bellezza’, se la Giornata Europea della Cultura Ebraica che si celebra oggi, lo sceglie come filo conduttore. Il tema verrà declinato in alcuni ambiti di ricerca e riflessione anche sotto le Due Torri, dove, come ormai da tradizione, il Museo Ebraico e la Comunità Ebraica di Bologna aprono le loro porte al pubblico e lo invitano a visitare le sinagoghe, il percorso ebraico in città, la mostra temporanea e permanente, e a partecipare a una serie di eventi e attività, incentrati sul tema della Giornata, che metteranno in evidenza il rapporto tra l’ebraismo e il concetto di bellezza.
L’apertura della giornata è alle 10.30 con Guido Ottolenghi, presidente della Fondazione Museo Ebraico e Daniele De Paz, presidente della Comunità e alle 11,30 si terrà la prima conferenza con Tobia Ravà su ’Tiferet e la bellezza’: per la cultura ebraica la bellezza non è mai l’icona, ’il fenomeno’, ma è l’avvicinamento progressivo al divino non solo fisicamente ma attraverso la conoscenza. A seguire conferenza di Lucia Corrain su ’Il concetto di bellezza nella cultura contemporanea’. "Domandarsi che cosa si intende per bellezza nell’arte contemporanea – è il focus di Corrain- è un compito arduo e complesso e in primis è un modo per constatare la ’mobilità’ dello stesso concetto di bellezza nel tempo".
Alle 17, invece, sul tema della bellezza intesa dal punto di vista estetico, indaga la chiacchierata a due voci tra Piero Capelli e Alessandro Vanoli, intitolata ’I confini della bellezza. Viaggio estetico tra Bibbia, Talmud e Mediterraneo’. "L’arte e l’estetica ebraiche – spiegano i curatori- sono viste in dialogo continuo con i mondi e le culture che hanno incontrato. Partendo dalle radici bibliche ed ellenistiche, sino all’incontro con le tradizioni arabe e latine, i relatori riflettono sulle tante declinazioni della bellezza che hanno attraversato la storia ebraica".
Del programma fanno parte anche le sette note: alle 19 al Baraccano in modalità aperitivo si parla del librettista di origini ebraiche Claudio Guastalla, amico di Respighi, che ne influenzò l’opera, portando elementi che si possono ricondurre alla sua cultura di provenienza. Alle 20 l’Orchestra del Baraccano esegue musiche di Respighi. Chiusura alle 21 al Memoriale della Shoah con il concerto su musiche di Mendelssohn, Mahler, Hindemith, del SonoraCorda Ensemble con la soprano Anna Cimmarusti e Valentino Corvino, direttore e solista. Benedetta Cucci